Il monumento della discordia nell’ex area Tamoil, statua della Madonna o Entimo e Antifemo?

 
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Gela. Valorizzazione del patrimonio archeologico storico e dialogo religioso rischiano di andare in conflitto perché uno esclude l’altro. L’oggetto del contendere è la collocazione di un monumento che valorizzi l’area dell’ex impianto carburanti Tamoil, a ridosso di Bosco Littorio e Bitalemi.

Da un lato la proposta della Diocesi, attraverso Don Lino Di Dio, di fare realizzare la statua raffigurante la Madonna delle Grazie o simile. Dall’altro il comitato Ospizio Marino che invece propone un bassorilievo che raffiguri Antifemo ed Entimo, i fondatori rodio-cretesi di Gela.

Da oltre un anno un gruppo di cittadini residenti nel quartiere a ridosso del Lungomare, spinti da Emanuele Sacco, ha avviato in maniera spontanea una azione di riqualificazione prima delle aree verdi e negli ultimi mesi della macchia mediterranea di fronte Bosco Littorio ed a ridosso dell’Acropoli, divenuta  ricettacolo di immondizia e devastata dal fuoco.

Va detto che all’interno di Bosco Littorio sono in corso gli interventi per realizzare il museo della nave greca e la sede provvisoria della stessa.

In vista della conclusione dei lavori si è posto il tema su come valorizzare quella striscia di terra riqualificata dopo la bonifica e l’eliminazione della stazione di servizio. Il comitato, che ha indetto un sondaggio online per dare un nome a quella zona,  si aspettava che venisse accolta la proposta di realizzare  nei “Giardini di Demetra e Kore” il monumento dei geloi Antifemo ed Entimo.

Alcuni giorni fa si è svolta una conferenza di servizi alla presenza del direttore del Parco Archeologico, Luigi Gattuso, di Don Lino in rappresentanza della Diocesi, il sindaco, il comitato spontaneo Ospizio Marino e delegato della Capitaneria di Porto.

L’ipotesi di realizzare una statua che raffiguri la Madonna, a poca distanza della chiesa di Bitalemi, lascia parecchio delusi quelli del comitato, che sin qui hanno fatto tutto il lavoro necessario per rendere fruibile un’area abbandonata. “Non vogliamo creare polemiche e dissapori – spiega Emanuele Sacco  – ma a nostro avviso il bassorilievo che ricordi lo sbarco e la fondazione di Gela hanno un senso storico nel contesto, piuttosto che accontentare solo una parte della popolazione, visto che i cittadini non sono solo di fede cattolica ma anche di altre religioni”.

Chi vincerà delle due proposte? Sicuramente qualcuno rimarrà scontento. E non poco.

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