Il nuovo porto, chi paga il masterplan? Ballano progetti e milioni di euro

 
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Gela. I capitoli della vicenda porto sembrano non finire mai. Prima, il vertice all’assessorato regionale infrastrutture e, poi, la nuova puntata in Comune, con il tavolo tecnico e il gruppo di lavoro. I milioni di euro continuano a ballare, in attesa di capire se l’iter giusto sia quello di un progetto, già definitivo, che dovrebbe essere finanziato con somme per circa centotrenta milioni di euro oppure quello dettato nel masterplan di Rina Consulting-D’Appolonia, che tanto sembra stuzzicare gli appetiti della giunta. Il masterplan, arrivato nelle mani del sindaco solo a fine dicembre, in pochi l’hanno visto. Il vicesindaco Simone Siciliano, qualche giorno fa in consiglio comunale, ha confermato che la presentazione ufficiale dovrebbe avvenire dopo l’ultimo confronto tra i tecnici della società privata che l’hanno redatto e i funzionari della Regione. In municipio, però, nel corso dell’incontro convocato dal presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia, tra le tante richieste ne è spuntata una che riguarda proprio i soldi, ma quelli che dovrebbero servire a pagare il masterplan. La grillina Viriginia Farruggia, che fa parte del gruppo di lavoro, ha chiesto espressamente di poter avere accesso agli atti del rapporto contrattuale tra la società privata del masterplan e l’amministrazione comunale, che almeno sulla carta sembra aver commissionato il lavoro.

Chi paga il masterplan? Da dove arriveranno i soldi per pagarlo? Direttamente dalle compensazioni Eni? Rina-D’Appolonia, tra le società di consulenza più quotate al mondo, tre anni fa si è aggiudicata un maxi appalto dal governo egiziano, finalizzato ad un masterplan per lo sviluppo della Golden Triangle, un’area estesa per oltre diecimila chilometri quadrati. Tra le commesse che pesano, ha ottenuto un contratto con Eni, occupandosi di monitorare lo stato e l’integrità di impianti e macchinari utilizzati dalla multinazionale nei siti italiani, compreso quello di contrada Piana del Signore. Da quanto emerge, l’amministrazione comunale sarebbe interessata a sondare il campo, in cerca di potenziali gestori del porto milionario o di eventuali partner strategici. Sarebbe già stato programmato un incontro con le autorità maltesi. Il dossier è in mano al sindaco Domenico Messinese e al suo vice Simone Siciliano, che fino ad ora sono apparsi in sintonia, in attesa di un nuovo capitolo e, perlomeno, della conclusione degli interventi anti-insabbiamento.

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