Il parcheggio dell’ex area mercatale su un terreno occupato senza permessi, l’imprenditore Missud si difende

 
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Gela. Una parte del parcheggio realizzato a supporto dell’ex area mercatale di Settefarine sarebbe abusiva. “Uno sconfinamento da 622 metri quadrati”. Secondo l’ex proprietario, circa 1.300 metri quadrati vennero occupati senza autorizzazione. Per uno dei tecnici che effettuò sopralluoghi e perizie, invece, risulterebbe “uno sconfinamento di 622 metri quadrati”. Per quei fatti, sotto processo è finito l’imprenditore Ignazio Missud, proprietario delle aree che, fino a qualche mese fa, ospitavano le bancarelle del mercato settimanale. L’imprenditore, difeso dagli avvocati Rocco La Placa ed Enrico Aliotta, però, ha risposto in aula. “Ci aggiudicammo il bando – ha spiegato – presentando un’area da oltre 30 mila metri quadrati. Ad aggiudicazione avvenuta, i tecnici del Comune mi chiesero di mettere a disposizione un’ulteriore area da almeno 8 mila metri quadrati proprio per creare una zona parcheggio. Hanno approvato l’intera documentazione presentata dal mio gruppo”. Conferme in questo senso sono arrivate anche da uno dei tecnici che si occupò di effettuare una serie di perizie e sopralluoghi. “Quelle aree – ha spiegato – erano di proprietà dell’imprenditore Ignazio Missud già dal 2011. Parliamo di almeno 42 mila metri quadrati. Lo sconfinamento, non superiore a 622 metri quadrati, fu causato soprattutto dalla presenza di una zona di confine piuttosto irregolare”.

L’esposto del proprietario dei terreni occupati.  A far partire l’indagine, scaturita poi nel procedimento penale davanti al giudice Antonio Fiorenza, fu l’esposto presentato dal proprietario di alcuni terreni limitrofi, occupati durante la realizzazione dei lavori. Non a caso, ha scelto di costituirsi parte civile con l’avvocato Giacomo Di Fede. “Più volte – ha spiegato quando venne sentito in aula – ho chiesto che il misto di cava venisse rimosso, riconsegnandomi quella parte del terreno. Fino ad oggi, però, non è successo nulla”. La decisione sul caso, a questo punto, potrebbe arrivare già alla prossima udienza. Sia i difensori di Missud che il pubblico ministero Sonia Tramontana hanno prodotto nuova documentazione tecnica.  

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