Il parco eolico contestato, le associazioni chiedevano l’accesso agli atti: il Tar Lazio le boccia

 
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Gela. Un altro punto a favore della Mediterranean Wind offshore e del progetto di parco eolico che dovrebbe essere realizzato lungo la costa del Golfo di Gela. Gli atti della procedura d’infrazione. I giudici del Tribunale amministrativo del Lazio, infatti, hanno appena emesso due ordinanze che dichiarano l’inammissibilità dei ricorsi presentati da una serie di associazioni ambientaliste. Nei ricorsi, i legali delle associazioni chiedevano l’annullamento del parere che ha escluso il progetto del parco eolico dalle procedure di verifica dell’impatto ambientale e del silenzio diniego relativo all’istanza di accesso agli atti che stanno caratterizzando la procedura d’infrazione avviata ai danni dello Stato italiano da parte dei tecnici europei, soprattutto sul fronte della possibile violazione delle norme comunitarie in materia di tutela dell’avifauna. I giudici amministrativi romani, però, hanno dichiarato l’inammissibilità dei ricorsi partendo proprio dalla richiesta di accesso agli atti della procedura d’infrazione europea. “Come affermato dalla giurisprudenza amministrativa – scrivono i giudici del Tar Lazio – è inammissibile la richiesta di aver copia dei documenti riguardanti la procedura di infrazione avviata contro la Repubblica italiana. Si tratta, infatti, di documenti che, allo stato, riguardano solo due soggetti, la Commissione e lo Stato. E’ vietata la divulgazione per il pregiudizio che una diffusione oltre l’ambito soggettivo innanzi indicato potrebbe recare allo svolgimento delle indagini, documenti sui quali, come insegna la giurisprudenza del giudice comunitario, gli Stati membri “hanno diritto di attendersi che la Commissione conduca in modo riservato le indagini che potrebbero eventualmente sfociare in una procedura per inadempimento”. Di conseguenza, per i giudici amministrativi “essendo della decisione unicamente competente la Commissione europea le eventuali determinazioni sono impugnabili esclusivamente dinanzi al Tribunale dell’Unione”.

Le associazioni contro il parco offshore. Tra i ricorrenti ci sono le associazioni Archeoclub, Legambiente, Triskelion e Italia Nostra, tutte rappresentate dagli avvocati Chiara Modica Donà Delle Rose e Giovanni Puntarello. Il parco eolico dovrebbe avere una capacità di circa 137 Mw e il progetto ne prevede la realizzazione lungo la costa che va dalla zona di Macchitella a quella marittima di Butera. Gli stessi giudici, nei prossimi mesi, entreranno nel merito dei ricorsi. 

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