Il partito di Nichi Vendola approda a Gela, la segreteria a Francesco Castellana

 
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Gela. Sinistra ecologica e libertà (Sel) è approdato in città, nominando Francesco Castellana coordinatore della locale segreteria “Et labora”.

Il partito di Nichi Vendola a Gela ha già raccolto cento consensi, tra professionisti e politici.
Tra tutti Antonio Rinciani, ex leader della lista civica “Gela è Viva” e Ugo Granvillano che ha militato per il Psi. Alla presentazione, avvenuta ieri nel cortile di vico Tilaro, non è voluto mancare Erasmo Palazzotto, segretario regionale Sel, ed il suo responsabile regionale, Simone Di Trapani. “Avevamo creduto nella candidatura a sindaco di Rinciani – ricorda Palazzotto – adesso condividiamo un’idea di avviare alternative sulla questione morale ed etica della politica.

Basta entrare a Gela e percorrere le sue strade per comprendere che va ripensata la città, dove il petrolchimico vive tra le abitazioni, esiste una periferia sconfinata e non esiste un piano infrastrutturale.
Oggi assistiamo ad una politica lontana dagli interessi del bene collettivo che ignora l’esodo annuale dalla Sicilia di 35mila giovani”. L’insediamento del circolo “Et labora” è stato salutato dal sindaco Angelo Fasulo, dal consigliere Enrico Vella, da Orazio Rinelli e da una rappresentanza giunta dal vicino comune di Niscemi. “Dobbiamo accendere i riflettori sulla salute e la questione inquinamento – spiega il coordinatore Francesco Castellana – avviare una battaglia contro le decisioni dell’Eni che decide liberamente a chi affidare le commesse di lavoro”.

La questione salute ruota attorno alla neo sezione Sel, come ha ammesso nel suo intervento Enzo Castellana annunciando la costituzione della fondazione “Vitaura”, “che permetterà di rispolverare la costituzione in città di un istituto di ricerca e cura delle patologie da industrializzazione”. A “disturbare” la festa di presentazione del partito di Vendola ci ha pensato un esponente del movimento “intesa Civica”, Diego Li Voti, che ha palesemente accusato tutti i partiti politici di essere lontani dalle problematiche della Sicilia, precisando che “forse nessuno conosce i 43 articoli dello statuto siciliano”.

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