Il Pd scrive a Renzi sull’Eni e l’aula boccia tutto: “Strappate le tessere del vostro partito!”

 
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Gela. Un gazebo ai presidi e un consiglio comunale permanente in strada, a sostegno degli operai in protesta.

L’appello del Pd a Renzi. Alla fine, è passato il documento proposto dai gruppi politici consiliari nel corso di una seduta che, almeno formalmente, doveva essere dedicata solo alle mozioni. La presenza di un gruppo di operai dell’indotto ha fatto sì che il caso si riaprisse anche all’interno dell’aula consiliare. Il presidente Alessandra Ascia, in apertura, ha letto un appello pubblico, firmato da tutti i consiglieri del Pd, rivolto al premier Renzi. In sostanza, i democratici chiedono al loro premier d’intervenire davanti ad una crisi praticamente senza fine, almeno tra gli impianti della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore e non solo. Una fuga in avanti dei democratici che ha suscitato reazioni sia tra i banchi del centro sinistra sia tra quelli del centro destra.

“Strappate le tessere!”… “Altro che letterine a Renzi – ha tuonato Luigi Di Dio di Reset 4.0 – l’unica cosa degna che potete fare è strappare le tessere del vostro partito che ha distrutto l’intero territorio”. Bordate sono arrivate anche dall’indipendente Carmelo Casano e dai forzisti Salvatore Scerra e Crocifisso Napolitano. Lo stesso Scerra ha anche stigmatizzato la condotta del presidente Ascia. “Si comporti come presidente terzo – ha detto – e non si lasci andare alle appartenenze di partito”. “Se ne siete capaci, fate venire Renzi in città”, questo il messaggio lanciato ai democratici dal capogruppo della lista Musumeci Vincenzo Cascino. La mossa del Pd ha spiazzato una parte dei consiglieri di centro sinistra. “Aldilà della scelta del Pd – ha detto Guido Siragusa del Polo Civico – mi chiedo che fine abbiano fatto gli stati generali del lavoro concordati solo un mese fa. Il tessuto economico della città muore e nessuno sembra interessarsene. Se qualcuno pensa di poter risolvere questa vertenza in solitaria ha già perso”. I democratici Vincenzo Cirignotta e Giuseppe Ventura hanno cercato di mettere da parte le polemiche, chiedendo di stare vicini ai lavoratori. Alla fine, il documento del Pd è stato sostituito da un appello dell’intero consiglio comunale letto dall’esponente forzista Salvatore Scerra. “Renzi venga subito a Gela!”, questa la sostanza delle rivendicazioni. Al botta e risposta tutto politico hanno assistito i pochi operai dell’indotto presenti e decisamente contrariati dalla sfida andata in scena tra i banchi del civico consesso. 

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