“Il Piano urbano della mobilità è illegittimo”, alla fine arriva la tregua: il sindaco non lo ha ritirato

 
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Gela. Passa o non passa? Alla fine, arriva la tregua tra consiglio comunale e giunta. Il Piano urbano della mobilità viene adottato ma non approvato.

L’illegittimità dell’atto. Una soluzione, politica, che mette al riparo dall’illegittimità dell’atto. Il Piano urbano della mobilità arrivato in aula, del quale si è discusso per settimane, rischiava di andare incontro ad una possibile nullità, qualora fosse stato impugnato. A certificarlo è stato il segretario generale presente in aula, in questo caso il dirigente Patrizia Zanone. E’ stata del tutto saltata la fase della pubblicazione che consente la presentazione di osservazioni. Quindi, si fa un passo indietro che permetterà di pubblicare il Piano urbano della mobilità e di presentare eventuali osservazioni. A sollevare la questione, erano già stati i consiglieri comunali del Movimento cinque stelle che, negli scorsi giorni, avevano proprio parlato di un “atto monco”. Tesi ribadita in aula da Simone Morgana, Virginia Farruggia, Angelo Amato e Vincenzo Giudice. Del rischio di andare incontro ad impugnazioni che avrebbero ulteriormente gravato sulle casse dell’ente hanno preso atto praticamente tutti i gruppi in aula, a cominciare dal Pd e dallo schieramento di centro sinistra. Non a caso, Vincenzo Cirignotta, Guido Siragusa e Giuseppe Ventura hanno appoggiato l’emendamento di adozione che consentirà di effettuare tutti gli adempimenti mancanti. “Ma il parere alle osservazioni chi dovrà rilasciarlo? – ha chiesto polemico Carmelo Casano – qui, rischiamo di prendere in giro i cittadini. Io credo che sarà nuovamente necessario l’intervento dei progettisti e dei tecnici che hanno redatto il Pum”.

Il sindaco non ha ritirato il Pum. In realtà, la proposta ancor più “radicale” è stata avanzata all’amministrazione comunale, ovvero il ritiro del’intero atto. Il sindaco Domenico Messinese, davanti ad una folta delegazione di commercianti presente in aula, ha detto no. “E’ un atto di programmazione fondamentale – è intervenuto – e non voglio far sfumare tutto il lavoro fatto”. Davanti al no della giunta, è arrivata la soluzione dell’emendamento riparatore. “Noi votiamo solo per responsabilità – ha detto il capogruppo grillino Simone Morgana – il consiglio comunale sta sanando delle evidenti irregolarità nella procedura del Piano urbano della mobilità. Siamo responsabili, a differenza di questa giunta comunale”. In realtà, la soluzione adottata in aula non sembra aver convinto del tutto i commercianti, tra le categorie più interessate al nuovo assetto della mobilità locale. Davanti a tante incertezze e a un piano che, per molti, blinda un centro storico privo di servizi, probabilmente si sarebbero aspettati il ritiro dell’atto e l’apertura di un tavolo di confronto.  

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