Il pittore Cristoforo Legname ora è ricordato in una strada

 
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Largo Cristoforo Legname finalmente ora c'è

Gela. Chi ne aveva intuito lo spessore artistico ne aveva anche approfittato. Tanti  “amici” avevano ricevuto i quadri di Cristoforo Legname in cambio di una bottiglia di vino. Oggi quelle opere hanno un alto valore. Gela, grazie all’insistenza del Centro di Cultura Salvatore Zuppardo, gli ha dedicato un piazzale. Il largo dove ha vissuto Legname è diventato “Largo Cristoforo Legname”. L’ex Largo degli Artisti è stato dedicato al pittore che si fece apprezzare in più parti del mondo. Stamattina  è stata scoperta la nuova targa.

“Oggi è un giorno di festa – ha detto Andrea Cassisi –  Questo momento sarebbe dovuto arrivare mesi e mesi addietro, quando cioè arrivò la conferma del cambio di denominazione da parte della Prefettura. Ma le solite lungaggini burocratiche lo hanno impedito. Questa nuova intitolazione ci faccia riflettere sull’idea di rivedere il piano della toponomastica in città tante volte troppo generica, perché possa essere sostituita con nomi di personaggi che hanno fatto la storia di Gela facendola conoscere oltre lo Stretto”.

Alla manifestazione ha presenziato anche la mamma di Cristoforo Legname, Vincenza Lembo, che alla veneranda età di 93 anni ha finalmente visto realizzare il sogno di vedere scritto il nome del figlio su quel largo tra via Butera e via Cripi dove Cristoforo operò fino alla morte nel 2000. Presenti gli assessori Siciliano, Granvillano e Mauro.

“Le sue opere sono imitate e immesse nel circuito del mercato della contraffazione”, ha detto Vincenzo Pinna ricordando i momenti trascorsi insieme con Legname in una città ancora legata al pregiudizio negli anni che furono. “Cristoforo vive con la sua arte. È nelle nostre case, è nel ricordo dei gelesi che ogniqualvolta noteranno il nome di questo Largo a lui dedicato potranno rivivere la sua esperienza”. Così nel suo intervento lo storico Emanuele Zuppardo che in un commosso passaggio ha richiamato alla mente gli anni in cui Legname fu ricoverato al reparto di Malattie infettive del locale “Vittorio Emanuele” e con la complicità del medico, l’ex onorevole Guglielmo Lento, dipinse le pareti della stanza che gli era stata assegnata durante la degenza in corsia. “Certificò la testata del suo letto che comprai 400 mila lire”, ha raccontato Franco Città. “Molti ottennero suoi quadri in cambio di una bottiglia. La sua storia la conosciamo tutti ed è per questa ragione che insieme con il centro Zuppardo voglio organizzare una mostra per esporre tutte le sue opere”.

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