Il popolo del Pd lancia idee per lo sviluppo lontano dai manifestanti

 
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Gela. L’Eni deve fare chiarezza e dire a che punto sono gli investimenti. Deve censire i siti dismessi e dire quanti di questi potranno essere fruibili. Dovrà essere garantita occupazione agli operai che operano nell’indotto nelle diverse attività di manutenzioni.

La Raffineria deve “formare direttamente nuove intelligenze per gestire uno sportello, una agenzia dello sviluppo territoriale che determini una nuova cultura di impresa, servizi alle imprese, che guidi, proponga, attivi e ed attragga nuovi insediamenti, che metta in essere lo snellimento delle pratiche burocratiche, agevolazioni fiscali per le imprese che investono poter utilizzare le infrastrutture proprie di raffineria”.

Sono queste solo alcune delle richieste avanzate dal Partito democratico del segretario cittadino Carlo Romano che dopo le pesante accuse ricevute dal movimento dei Forconi, ha anche rispolverato anche il progetto della Zona franca urbana.

Nella sede di via Vella, ieri si sono riunite le massime rappresentanze politiche del Pd: i deputati regionali Miguel Donegani e Lillo Speziale, il sindaco Angelo Fasulo, il presidente del consiglio Giuseppe Fava, il segretario del primo circolo, Giampaolo Alario e il segretario del circolo Gela centro, Angelo Licata, “per dare risposte unitarie e soddisfare i bisogni della collettività”.

Parlano di presa di “consapevolezza – precisando – che non è il momento di fare populismo ma di manifestare unità e coesione in un fase così difficile e di grave crisi economica, sociale ed etica che il territorio sta attraversando”, impegnandosi “a dare alla collettività le risposte che si aspetta”.

“Chiediamo di rendere esecutivo il progetto di riqualificazione del lungomare, sbloccare i finanziamenti per la rete idrica di Manfria e modernizzare quella esistente – proseguono gli esponenti del Pd – Favorire gli investimenti dei privati in coerenza con gli attuali strumenti urbanistici, sbloccare i fondi per la diga Foranea che deve essere utilizzata anche come patrimonio comune, un porto commerciale da utilizzare non solo da Raffineria ma che serve a potenziare il commercio, a favorire la competitività delle imprese del territorio, a catalizzare nuovi investimenti. Chiediamo di riproporre la zona franca urbana, dare sostegno al settore agricolo, con la riduzione delle accise per il gasolio, sostenere i marchi Dpg e Dop e preservare la biodiversità del nostro territorio”.

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