Il porto isola Eni riapre ai carichi commerciali privati, il sì è arrivato dalla Regione

 
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Gela. La diga Foranea tornerà ad ospitare le navi con carichi secchi e l’utilizzo non sarà esclusivo al colosso energetico Eni. Attraccheranno i carichi merce. La decisione è scaturita ieri nel corso di un tavolo tecnico indetto dal comandante della capitaneria di porto, Pietro Carosia, e dagli ormeggiatori coordinati da Vincenzo Casciana. Nel corso dei lavori, che si sono svolti a Palazzo di città, alla presenza del sindaco Angelo Fasulo, è stata sottolineata la necessità di garantire tutti i servizi portuali per agevolare lo sviluppo dell’economia marittima.

Un tavolo tecnico. Per ampliare l’utilizzo commerciale del porto isola, “in estate saranno avviati i lavori di ristrutturazione – ha assicurato Cosimo Aiello, responsabile regionale Dipartimento al Mare – Si lavorerà, principalmente, per un progetto capace di agevolare l’attracco dei carichi secchi”. Il provvedimento dovrà agevolare l’attività di riconversione della fabbrica in bio-raffineria con l’approdo di ingenti quantitativi di paglia, indispensabili all’impresa Mossi & Ghisolfi a produrre bio etanolo di seconda generazione con due impianti che saranno realizzati tra le isole dismesse della fabbrica di contrada Piana del Signore. Si tratta di uno degli investimenti di compensazione del progetto di riconversione, sancito il 6 novembre scorso al Mise (Ministero per lo Sviluppo economico), che con un investimento da 2.2 miliardi di euro consentirà all’Eni di realizzare una bio-raffineria e avviare estrazione di gas on e off shore. Al tavolo tecnico hanno partecipato anche i rappresentanti dei consorzi degli autotrasportatori del territorio, nonché i vertici della fabbrica del colosso energetico Eni che detiene, attualmente, l’uso esclusivo del pontile.

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