Il porto rifugio è sempre più un rebus, un’interrogazione al ministro: Farruggia, “le sabbie ancora stoccate…l’iter dei lavori è regolare?”

 
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Gela. Un’interrogazione al ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti

sulla vicenda, ancora difficile da chiudere, del porto rifugio.

L’iter infinito. I grillini tornano alla carica e l’hanno fatto con la deputata Azzurra Cancelleri e con il consigliere comunale Virginia Farruggia. “Vogliamo sapere – spiega il consigliere – per quanto tempo ancora la sabbia rimarrà in quelle condizioni, stoccata sulla battigia e se per la procura i lavori sono stati svolti secondo la normativa di riferimento. Il piano di caratterizzazione redatto dalla Protezione Civile e approvato dal ministero è ancora applicabile dopo l’intervento in emergenza che ha cambiato le condizioni di fatto del sito?”. Tante incertezze anche sui lavori di  caratterizzazione delle sabbie. “I mezzi della capitaneria – dice ancora – si trovano nel porto di Licata. Ci chiediamo per quale ragione, ad oggi, non siano partiti i lavori di caratterizzazione. Prima ci hanno detto che la gara europea avrebbe impiegato più tempo nella fase di pubblicazione del progetto da affidare in appalto. Il termine è scaduto lo scorso 5 settembre e noi siamo ancora in attesa che si componga la commissione di gara per procedere all’apertura delle buste. E pensare che ci siamo preoccupati del lungo tempo di pubblicazione, invece sono passati altri trenta giorni per nulla”. Così, è partita anche un’interrogazione parlamentare, firmata da una delle deputate di riferimento dei grillini locali.

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