Il rivale colpito, padre e figlio accusati di tentato omicidio: difesa in Cassazione

 
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Gela. Dopo il loro arresto, anche i giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno confermato la custodia cautelare in carcere. Giuseppe Rinella e Simone Rinella, padre e figlio, sono accusati del tentato omicidio di un presunto rivale. Sarebbe stato aggredito tra le strade a ridosso del centro storico e colpito alla testa anche con un martello da fabbro. Entrambi sono ritenuti responsabili di tentato omicidio. Dopo il no alla scarcerazione giunto dal riesame, i difensori, gli avvocati Francesco Bellino e Giovanni Bellino, si rivolgeranno ai giudici della Corte di Cassazione. Intendono ottenere un provvedimento diverso, ritenendo che non sussistano i presupposti per la detenzione. Per i legali, Giuseppe Rinella non avrebbe avuto alcun ruolo nell’intera vicenda, mentre il figlio Simone, entrato in contrasto con il ferito, si sarebbe solo difeso durante la colluttazione.

Una versione che pm della procura e giudici escludono, ma che i difensori intendono ulteriormente verificare. Avrebbero già avviato un’attività di indagine difensiva, alla ricerca di elementi utili che possano confermare quello che viene sostenuto dai due indagati.

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