Il rogo del bar “Belvedere”, Comes in carcere: la difesa si rivolge alla Cassazione

 
0
L'azione è stata ripresa dai sistemi di videosorveglianza

Gela. Ci sarebbero troppi elementi investigativi a conferma della possibile responsabilità del ventiquattrenne Vittorio Graziano Comes, ritenuto l’incendiario del bar “Belvedere”. Per questa ragione, nelle scorse settimane i giudici del riesame di Caltanissetta hanno respinto le richieste della difesa del giovane, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello. Le motivazioni del no al ricorso sono state depositate e adesso la difesa si rivolgerà alla Corte di Cassazione, nel tentativo di avere un verdetto che possa almeno garantire all’indagato una misura diversa dalla detenzione in carcere. Comes, anche davanti al gip, ha escluso di essere lui quello immortalato dai sistemi di videosorveglianza del locale, letteralmente distrutto dalle fiamme. I pm della procura e i carabinieri sono invece convinti che l’attentatore sia proprio il giovane che si sarebbe recato nel locale di viale Mediterraneo a bordo di un’auto sulla quale era ben visibile un’immagine votiva.

Anche quanto sequestrato nella sua abitazione sarebbe riconducibile alla notte dell’azione di fuoco. La difesa, in ogni caso, tenterà la carta della Cassazione, in attesa di nuovi provvedimenti dei pm.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here