Il rogo mortale di via Novara, la casa era in attesa di condono edilizio da 12 anni

 
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Gela. E’ abusiva ma in attesa di condono edilizio da 12 anni, la mansarda teatro del rogo sfociato nella morte di Concetta Legname, casalinga trentanovenne coniugata e madre di un figlio. La donna venne divorata dalle fiamme mentre cercava un inutile aiuto dalla finestra al quarto piano dell’immobile del rione Barracche. L’immobile di via Novara 49 è stato dichiarato inagibile. Nessuno potrà utilizzarlo in queste condizioni. Per correre ai ripari, Orazio Marino, dirigente del settore Edilizia, ha ordinato al titolare di intervenire con sollecitudine per garantire tutti gli interventi necessari alla messa in sicurezza. Sono questi i risultati della perizia avviata all’appartamento che ha visto impegnati anche il personale dei Vigili del Fuoco di Caltanissetta e Palermo, oltre alla scientifica della Polizia e ai tecnici del Comune, appunto. “La struttura che racchiude la veranda coperta è andata completamente distrutta – assicura il settore Edilizia -. Il solaio di copertura, a causa dell’incendio, è completamente danneggiato. Le stesse pignatte sono esplose per le alte temperature, tanto da essersi staccate in diversi punti. Sono danneggiate sia le pareti esterne che quelle interne. Inoltre, sul solaio pericolante grava il peso delle macerie tanto da rendere pericolosa l’agibilità al piano sottostante, pertanto – evidenzia il dirigente del Comune, Orazio Marino – ordiniamo la rimozione immediata di tutti i detriti”. Il maledetto rogo è avvenuto un mese fa, con esattezza la mattina del 27 luglio.

La mansarda si rivelò per la malcapitata una trappola. Le indagini della magistratura, coordinate da Eugenia Belmonte che ordinò l’autopsia ai resti della salma carbonizzata di Concetta Legname, sono ancora in corso e mirano a comprendere le cause che hanno causato l’incendio. Considerato lo stato clinico della vittima non si esclude nemmeno che si possa essere trattato di suicidio. Ipotesi, quest’ultima, non ancora confermata dagli organi inquirenti. Il dirigente capo del commissariato di Polizia, Francesco Marino, aveva assicurato “l’avvio di una perizia all’appartamento per comprendere meglio ciò che è realmente accaduto quella drammatica mattina”. In attesa di risposte certe il vedovo e proprietario dovrà nominare un professionista che dovrà effettuare una perizia tecnica e attestare la staticità dell’immobile, oppure dovrà avviare i lavori di messa in sicurezza dell’intero stabile entro trenta giorni. 

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