Il sangue del sud è solo acqua che scorre placida dai fiumi

 
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Appositamente, abbiamo voluto riferire questo nostro lavoro,
al testo di Giordano Bruno Guerri, per significare che il sangue del sud è solo acqua che scorre placida dai fiumi, che non arreca nessun danno, nessuna lacrima o commozione perché è sangue di meridionali, usato dai Tosco-Padani, per insegnare ai meridionali la buona educazione.
Altra cosa è il sangue dei nordisti, degno di commozioni e umanità da ricordare ai posteri e sistematicamente da onorare per non dimenticare. L’esempio di questa teoria comincia dal nostro grande Presidente della Repubblica Italiana, che non si dimentica mai di commemorare i morti uccisi dai tedeschi ad opera dei partigiani, che massacrarono una colonna di tedeschi in via Raselli a Roma in piena seconda guerra mondiale. Il Presidente non sa che il giorno 6 del mese di gennaio del 1980, fu trucidato dai mafiosi a Palermo, mentre teneva un discorso, orientato a Sandro Pertini ,in visita ufficiale a Palermo, che stava difendendo la Regione Siciliana e il meridione, l’allora Presidente Piersanti Mattarella , molto vicino all’attuale Presidente della Repubblica Italiana, (fratello) viene ucciso dallo stato mafioso e non è degno di essere ricordato, perché sangue del sud. Questi morti non hanno gli stessi privilegi del nord, anzi devono essere cancellati dalla nostra memoria perché meridionali e perché uccisi da uno stato mafioso e catalogati dal grande antropologo nordista, Lombroso, come briganti. Questa Italia, servile, guidata da una persona asservita alla massoneria dominante, in quanto autorizzata a piangere sui morti designati dai colonizzatori del nord, non può ricordarsi di Casalduni, Pontelandofi, Bronte, Palermo sette e mezzo, Angelina Romano, strage di Marineo (PA), strage di Caltavutura, Scurcola Marsicana, Piersanti Mattarella, e tanti altri che non vogliamo ricordare per economia di spazio e non annoiare i nostri lettori.

Ci preme citare sommariamente parte dei soldi che i ladri piemontesi rubarono al meridione d’Italia negli anni successivi al 1860. In quegli anni, al Banco di Napoli, si fa divieto di espandersi nel nuovo Regno, mentre le Banche di Torino, potevano aprire filiali in tutto il regno. Una legge del 1866 imponeva il corso forzoso della lira alle banche del nord, che potevano convertire il Ducaro, moneta emessa dal Banco di Napoli e dal Banco di Sicilia e recuperare l’oro del Regno delle Due Sicilie.
Queste banche non potevano convertire la lira dello stato Italiano perché protetta dalla legge del corso forzoso. Così il nuovo regno Sabaudo, guidato da Cavour e Bombrini, poteva tenersi i suoi lingotti e incassare quelli del Regno delle due Sicilie, trasferendo tutto l’oro del regno del sud al nord. Così venivano svaligiate le nostre due Banche (Banco di Napoli e Banco di Sicilia);in termini economici, significa: legalizzare un furto di Stato senza precedenti. Queste le prime leggi che lo Stato truffaldino dei Savoia emetteva per favorire le città del nord dell’Italia, considerando che Napoli, nel 1860 aveva oltre 400.000 abitanti e Torino non superava i 20.000 abitanti. L’obiettivo era quello di tenere il resto dell’Italia nella miseria più assoluta. Una politica che non ha smesso di operare un solo attimo in questi ultimi 165 anni. Sono una dimostrazione tangibile lo sviluppo industriale dell’Italia del nord con la costruzione di autostrade, ferrovie , aeroporti, ospedali, la Fiat, la Brera, le università, non considerando che non esistono eccellenze nel meridione del nostro paese. Tutti questi progressi, servono solo a dimostrare che il meridione non ha cultura e non sa gestirsi da solo, in quanto l’autonomia speciale concessa da Umberto II di Savoia è stata il massimo che i colonizzatori abbiano potuto dare, particolarmente alla Sicilia. Tutti i nostri politici che si sono succeduti, o non hanno capito l’importanza dell’autonomia o sono stati costretti a non applicarla, in compenso di soldi o carriera. Noi optiamo per questa seconda soluzione per gli esempi eclatanti di Mattarella, Crocetta, Aldisio e tutta la cultura meridionale, compreso il teatro. Il quale ipocritamente continua a sfornare drammi sull’ignoranza dominante nel mezzogiorno, che suscitano ilarità a non finire e alla RAI che continua ad aumentare gli indici di ascolto anche con il Commissario Montalbano e i film del genere mafioso. Filone scelto dal nostro concittadino meridionale per arricchirsi e a cui noi gelesi dedicheremo una strada in suo onore, per mantenere vivo il ricordo di uomini che si sono dedicati a offendere la nostra dignità di esseri umani. Più offendono o denigrano il nostro territorio, più sono acclamati, onorati e rispettati da questi politici e da questi uomini letterati ipocriti, arricchiti di cultura meridionale asservita dai colonizzatori. Un esempio eclatante di disonesta politica-sociale, ci viene offerto dalla RAI, che non solo siamo costretti a pagarla con il furto del canone a mezzo ENEL, ma ci costringe a guardare programmi che sistematicamente offendono la nostra dignità, la nostra storia e la nostra cultura di meridionali.

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