Il sistema della truffe all’erario, chieste quattro condanne: prescrizione per Marchese e Incardona

 
0

Gela. Per due imputati, i reati sono ormai prescritti. Condanne, invece, sono state chieste per altri quattro coinvolti nell’inchiesta “Stack of paper”. Una vasta indagine, condotta dai pm della procura e dai militari della guardia di finanza, che già in passato aveva consentito di ricostruire soprattutto lo schema delle compensazioni illecite, ottenute raggirando l’erario. La prescrizione è maturata per l’imprenditore trentatreenne Rosario Marchese, coinvolto in altre inchieste dello stesso tipo e arrestato dopo i blitz antimafia “Stella cadente” e “Leonessa”, e per Biagio Incardona. Quattro anni di reclusione, al termine della requisitoria, sono stati chiesti dal pm Sonia Tramontana per Cristoforo Palmieri, due anni e otto mesi ciascuno per Fabio Fasulo e Lorenzo Li Calzi e due anni e sei mesi per l’imprenditore niscemese Gianfranco Sanzone. Presunte truffe, che avrebbero consentito di incamerare somme ai consulenti che si mettevano a disposizione, favorendo gli imprenditori, a loro volta finiti al centro dell’inchiesta. Un presunto sistema scoperto dagli investigatori, finito a dibattimento, davanti al giudice Marica Marino. I difensori, gli avvocati Davide Limoncello, Giusy Ialazzo, Giovanna Zappulla, Ivan Bellanti e Giuseppe Smecca, hanno esposto le rispettive conclusioni, ripercorrendo il contenuto delle contestazioni mosse agli imputati.

Due capi di imputazione sono stati dichiarati prescritti anche per Fasulo e Li Calzi. Una mole di operazioni sospette che i finanzieri e i magistrati della procura hanno ricostruito, ritenendo che gli imputati fossero dietro alla ragnatela delle truffe. La decisione dovrebbe arrivare nel corso della prossima udienza, quando toccherà all’avvocato Massimiliano Conti concludere per conto dell’imprenditore Sanzone.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here