Il sopralluogo a Timpazzo e le presunte irregolarità, parla un ex tecnico della Provincia

 
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Gela. Presunte irregolarità nella gestione tecnica della discarica Timpazzo. A risponderne, davanti al giudice Tiziana Landoni, ci sono il commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco e il responsabile del sito di conferimento, l’ingegnere Sergio Montagnino. Per i pm della procura, non sarebbero state rispettate le indicazioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale. In aula, a rispondere alle domande del pm Tiziana Landoni, uno dei tecnici della Provincia di Caltanissetta che nel dicembre di sei anni fa effettuò un sopralluogo. Molto ruota intorno alla presenza di un quantitativo di rifiuti non coperti superiore a quanto previsto dalla normativa. Il funzionario l’ha spiegato nel corso del suo esame. Le difese, però, come già ribadito anche in fase di indagine da Panebianco e Montagnino, confermano l’assoluta regolarità delle procedure. Quel quantitativo sarebbe da collegare ad un’ordinanza regionale che, proprio in quella fase temporale, aprì i cancelli della discarica Timpazzo agli autocompattatori che arrivavano dall’Ambito di Palermo, dove intanto era stato chiuso il sito di Bellolampo.

Il sopralluogo in discarica. Per i difensori, quindi i due imputati non si sarebbero potuti opporre ad un provvedimento d’urgenza firmato dalla presidenza della Regione. Il funzionario ha anche descritto quanto accertato nel controllo del sistema di pompaggio del percolato, che, come da lui ammesso, era in funzione al momento del sopralluogo. Panebianco e Montagnino, invece, verranno sentiti alla prossima udienza.

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