Il sospetto che Enimed arretri, i chimici con la Rsu: convocato un consiglio di fabbrica

 
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Gela. La dura presa di posizione della Rsu di Enimed ha prodotto effetti quasi immediati. I lavoratori sono seriamente preoccupati per il futuro più immediato, davanti ad un evidente calo di produzione nel sito locale. Temono il graduale disimpegno della multinazionale, almeno sul fronte delle estrazioni. Un allarme che arriva anche da altri siti siciliani. Così, i chimici di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di confrontarsi direttamente con i lavoratori. E’ stato fissato un consiglio di fabbrica. “E’ urgente chiedere chiarimenti all’azienda – dice il segretario provinciale della Uiltec Maurizio Castania – insieme ai colleghi di Filctem e Femca, da mesi attendiamo una risposta dai manager di Enimed. Riteniamo che senza investimenti nelle manutenzioni dei pozzi e nel revamping, tutto diventi inutile. Il vistoso calo di produzione c’è e l’abbiamo più volte denunciato. Adesso, spetta all’azienda rispondere”.

Il netto calo di produzione. La Rsu di Enimed è uscita decisamente delusa dall’ultimo incontro avuto con i manager. La produzione cala, mentre l’azienda ha scelto di assorbire altro personale e il timore è che gli equilibri possano rompersi. “Non basta la base a terra nel progetto Argo-Cassiopea – aggiunge Castania – i tempi non saranno certamente brevi. Rischiamo di creare una bomba sociale e nessuno può permetterselo. I lavori della green refinery dovrebbero concludersi entro il prossimo dicembre. A quel punto, anche l’indotto di raffineria inizierà di nuovo a non avere collocazione certa. Non possiamo aggiungere tensione alla tensione”. Dopo il consiglio di fabbrica, i sindacati potrebbero accelerare nuovamente sul vertice con i responsabili del gruppo.

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