Il Tar e le urne, Di Stefano: “Consiglieri in silenzio…se torna Messinese si dimettono tutti?”

 
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Di Stefano parla di un'occasione imperdibile

Gela. Fino ad ora, è il solo ad aver pubblicamente lanciato la sua candidatura a sindaco, mettendosi alla guida del movimento “Una buona idea”. L’ex consigliere comunale Terenziano Di Stefano, come tanti di quelli che saranno impegnati nelle trattative in vista delle urne anticipate, attende il verdetto dei giudici del Tar di Palermo, ma non risparmia frecciate agli stessi consiglieri uscenti. “I giochi veri si faranno solo dopo la decisione del Tar – spiega – tutto mi sembra molto confuso nei diversi schieramenti e neanche i cinquestelle si salvano. Anche loro hanno le idee poco chiare su programmi e scelte di candidati. La nostra lista è quasi chiusa ed è composta da persone che si vogliono mettere a disposizione della città, senza altri interessi. Se il Tar dovesse accogliere il ricorso di Messinese? Allora, tutti i consiglieri dovrebbero dimettersi in massa. Ho apprezzato quanto sostenuto da Guido Siragusa del Partito Democratico, che è già pronto a lasciare se l’ex sindaco dovesse tornare in municipio. Mi preoccupa, invece, il silenzio di tutti gli altri consiglieri comunali. Se nessun altro si è esposto, vuol dire che gradirebbero un eventuale rientro in municipio insieme a Messinese”.

Il movimento organizzato da Di Stefano e da altri esponenti, che arrivano anche da esperienze di partito, continuerà a correre da solo. Senza una condivisione di programmi, è quasi impossibile che “Una buona idea” confluisca negli schieramenti tradizionali. “Seguiamo la nostra strada – conclude – e stiamo ricevendo diversi consensi. Non siamo alla ricerca di candidati per i voti ma di persone che possano dare un apporto di qualità nelle scelte e nei programmi. In questa fase, stiamo studiando gli aspetti relativi al bilancio di previsione e al sostegno ai nuclei familiari più in difficoltà e alle periferie. E’ questa la nostra linea guida e non certo la caccia ai candidati da schierare”.

5 Commenti

  1. Se i consiglieri che in massa hanno votato la sfiducia a Messinese al pronunziamento del Tar a favore del ritorno di9 Messinese ,non si dimettessero in massa ,vuol dire che perderebbero quel minimo di dignità politica e personale che ancora gli resta e i Cittadini saprebbero come comportarsi alle prossime elezioni

  2. Signor Di Stefano, le chiedo cortesemente: ha qualche progetto in merito alla risoluzione del problema legato alle famiglie bisognose, allo spopolamento della città di Gela, sui rifiuti. Tutto questo richiede uno sforzo notevole, ha pensato su come si possa invertire la rotta sotto il profilo dell’economia reale della nostra città?

  3. Gela è vittima di se stessa e, soprattutto, della sua dabbenaggine! E’ bastato che un comico venisse in città, raccontasse la favola che tutto si può fare e che tutto si può ottenere dallo Stato e/o dalla Regione, indipendentemente dalla finanza pubblica e dalle sue disastrate condizioni, perchè i gelesi, come autentici allocchi, dessero massicciamente il voto al Movimento 5 Stelle. I cui uomini, non avendo, peraltro, maturato alcuna esperienza amministrativa, hanno finito con l’aggravare la già difficile situazione locale, lasciando insoluti i problemi che attanagliano la nostra comunità.
    A differenza di chi ipotizza il possibile ritorno in sella dell’ex sindaco, Domenico Messinese, ritengo che non ne sussistano le ragioni giuridiche, benché nella seduta del 7 settembre, convocata per l’esame e la votazione della mozione di sfiducia, sia stata inscenata un’autentica pantomima, con il chiaro scopo di far saltare la seduta consiliare e, con essa, il pronunciamento dell’Assise civica.

  4. Gela prima bisogna educare i gelesi con uomini e mezzi x il controllo della città.
    Riferendomi al comico che il signore Elio cita non credo che i precedenti politici abbiano valorizzato Gela eppure non erano comici ma politici.

  5. Leggo, solo ora, il commento del signor Orazio, a proposito di un mio precedente post, nel quale evidenziavo la “dabbenaggine” dei gelesi, nel fidarsi delle “semplificazioni” grilline.
    Quanto ai “precedenti politici”, seguendo, da circa mezzo secolo, in qaualità di giornalista, le vicende politiche, amministrative, economiche e sindacali, posso, senza tema di smentita, affermare che la “vecchia” classe politica locale, senza distinzione di appartenenza partitica, ha profuso il massimo impegno, per promuovere lo sviluppo economico e sociale della nostra città. Le tante opere pubbliche, finanziate dalla Cassa per il Mezzogiorno, non sono arrivate per caso, ma grazie all’impegno ed alla lungimiranza di uomini con le…palle, che – a livello nazionale e regionale – seppero trovare ed attivare il…grimaldello giusto per produrre sviluppo.

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