Il teatro trasformato in pub, l’assessore: “quella richiesta è stata rigettata”

 
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immagine della rassegna allestita sul palcoscenico del teatro Eschilo

Gela. Si abbassa il sipario su “Eschilo stage”, la contestatissima rassegna musicale allestita sul palcoscenico del teatro comunale e priva di autorizzazione scia. Era stata inaugurata l’8 dicembre scorso ma la tappa finale, fissata per il 14 gennaio, non ci sarà. L’ultimo atto di “Eschilo stage” si è consumato ieri sera con un concerto di musica dal vivo. Lo spettacolo andrà avanti con la rassegna teatrale ma Loredana Lauretta, gestore del teatro e amministratore della società Epos, potrebbe essere chiamata in causa a rispondere dell’avvio di una attività non autorizzata all’interno della struttura comunale di piazza Sant’Agostino, consegnata alla città nel 2013 dopo 30 anni di attesa.
“L’ufficio comunale non ha autorizzato ne istruito alcuna attività rispetto alla scia originaria – assicura Valentino Granvillano, assessore allo Sport e turismo con la delega anche alla Polizia municipale – Di certo esiste l’autorizzazione ad organizzare spettacoli teatrali in generale e quella ad un bar interno. Se hanno avanzato una richiesta ulteriore si presume che non disponevano delle dovute autorizzazioni”.
“Quello di oggi è l’ultimo spettacolo di una rassegna che ha portato artisti importanti – sottolinea Lauretta, amministratore della Epos, società vincitrice di regolare avviso pubblico gestito da Sviluppo Italia per conto dell’amministrazione comunale capeggiata da Franco Gallo – Andiamo avanti con un’importante rassegna teatrale. Abbiamo presentato una semplice comunicazione di avvio della rassegna ‘L’evento partecipato’ – aggiunge Lauretta – sulla scia di quanto fatto in altri teatri della nazione. ‘Eschilo stage’ si è conclusa ieri dopo un breve periodo natalizio per un impegno col Comune. Lungi da noi volere trasformare un teatro in pub. Abbiamo una scia regolare, frutto anche di un silenzio assenso del Suap trascorsi i termini di 60 giorni dalla nostra comunicazione. Eschilo stage, con l’ingresso dalla porta degli artisti, ha portato il pubblico al centro dello spettacolo”.
L’addio ufficiale alla rassegna è arrivato ieri sera, quando nella suggestiva location allestita sul palcoscenico del teatro comunale si è esibita la band composta dalla cantante Fabiana Gerbino, accompagnata da Ciccio Musumeci e Tony Martorana, collocata davanti un imponente quadro elettrico. Di fronte ai bravi musicisti le tele di Antonio Insulla, disposte su cavalletti e alternati a istallazioni artistiche, hanno fatto da parapetto al vuoto tipico della fossa degli orchestrali. Decentrato, subito a ridosso dall’ingresso laterale di piazza Sant’Agostino, solitamente riservato agli artisti, è stato posizionato un bancone luminoso destinato alla vendita di alcolici e superalcolici. Insolitamente, ma come espressamente evidenziato al dirigente del Suap nella richiesta di ampliamento dell’autorizzazione, sono stati collocati al centro del palcoscenico tavoli e sedie che hanno ospitato il pubblico. Negli ultimi giorni la vicenda si era guadagnata le critiche sui social scatenando anche la reazione del marito di Lauretta, il direttore artistico Francesco Longo intervenuto con un post per ribadire “Volevo rassicurarvi che non si tratta di una trasformazione in un pub. Il teatro esiste sempre e continuerà a funzionare, più bello e radioso che prima”.

Dalle parole, però, si è passato ai fatti. Cosi da avviare una verifica di accertamento tra gli uffici di Palazzo di Città.
“Con l’invio di una pec l’amministratore di Epos, Loredana Lauretta, ha cercato di integrare una scia del 2015 non ancora validata – precisa Tonino Collura, dirigente dell’ufficio Suap – che andava verificata entro 60 giorni. La stessa è valida ma priva del parere dei vigili del fuoco. In quest’ultima circostanza avrebbero dovuto ricorrere alle relativa piattaforma, come previsto dalla legge”. Nonostante questa incomprensione col Suap la rassegna “Eschilo stage” è andata avanti riscuotendo, oltre al solito successo di pubblico, anche le invettive dei gestori di altre attività commerciali che insistono nel centro storico della città.
“La richiesta prevedeva l’organizzazione di eventi da realizzare sopra il palco, con eventuale somministrazione di bevande – conclude il dirigente comunale, Collura – Ho risposto evidenziando l’errore sulle modalità di presentazione della scia. Avrebbero dovuto usare il portale invece della pec. Solo cosi la richiesta può essere validata, considerato l’obbligo di garantire una serie di documenti autorizzativi”. L’amministratore della Epos, Loredana Lauretta, condivide la gestione del teatro comunale con altri incarichi pubblici, come quello di commissario straordinario dello Iacp di Ragusa, componente del consiglio di amministrazione del teatro stabile di Catania e, da qualche giorno, quello di componente del nucleo di controllo di gestione dell’ente comunale.
“E’stata rigettata la comunicazione di modifica di una scia, inviata tramite pec – incalza il sindaco Domenico Messinese – Loredana Lauretta fa parte del nucleo di controllo e le ho accennato che c’erano dei problemi. Non sono voluto entrare nel merito della questione, preferisco avere una visione dettagliata dell’intera vicenda. Fino ad oggi ha gestito al meglio il teatro – aggiunge – Solo in caso di accertate irregolarità prenderemo dei provvedimenti. Lunedì chiederò se è consentito svolgere queste attività, voglio però il riscontro della convenzione stipulata”.
Il primo cittadino non nasconde l’infelice gestione delle strutture pubbliche del Comune, tanto da ammettere che “sul Patrimonio ho avuto diverse resistenze. La gestione deve cambiare – assicura Messinese – con una più strutturata capace di garantire regolamenti precisi, anche nel caso del teatro o del palazzetto, che attualmente risultano generici o addirittura mancanti”. La convenzione di gestione del teatro comunale era stata modificata dall’allora sindaco, Angelo Fasulo, pochi giorni prima dalle elezioni amministrative vinte da Messinese. In quella circostanza, per colmare la carenza dei posti a sedere mai realizzati all’ultimo piano, erano stati modificati due articoli. Uno relativo alla fidejussione bancaria pari a 500 milioni delle vecchie Lire, sostituito con una assicurazione, l’altro con l’esonero dal pagamento delle utenze necessarie (telefono, elettricità, acqua, metano ecc). La vicenda, adesso, rischia di rispolverare l’Articolo 12. Quello della decadenza della convenzione di gestione per “gravi violazioni nelle modalità di erogazione dei servizi …”.

6 Commenti

  1. come si può dare in gestione 30 anni il teatro!!! solo saro Crocetta ha questo hai suoi lecchini!!! e ora datelo ha persone competenti!! viva la giustizia

    • caro Paolo il direttore del teatro eschilo,si lamentava diceva che ha fatto pulire la strada , ha tolto tutte gli escrementi dei cani, poi ha detto che era un luogo dei drogati, di sporcizia, e di abbandono.poi avuto perdite con il teatro!! sono commosso adesso facciamo la colletta!!

  2. il bello è che sul profilo FB,il direttore artistico ha detto teste di c…… andate a vedere i commenti cos’hanno scritto è detto.

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