Il traffico di droga gestito dai Rinzivillo, in appello parlano gli investigatori

 
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Gela. I viaggi per i rifornimenti di droga e un’intercettazione ambientale che riguarda uno degli imputati. Nel giudizio d’appello scaturito dall’inchiesta antimafia “Malleus”, è stata la volta di due investigatori, negli ultimi anni impegnati in indagini legate al presunto traffico di droga che sarebbe stato gestito dal gruppo Rinzivillo. L’esame dei testimoni è stato chiesto dalle difese, che sono riuscite ad ottenere la riapertura dell’istruttoria dibattimentale. Tra i punti valutati, il possibile ruolo di corriere che sarebbe toccato a Giuseppe Andrea Mangiameli, già condannato in primo grado come tutti gli altri imputati. I difensori, gli avvocati Carmelo Tuccio e Flavio Sinatra escludono che Mangiameli fosse coinvolto nella presunta organizzazione individuata dai pm della Dda di Caltanissetta e attiva soprattutto nel traffico di droga.

Il verdetto più pesante in primo grado è stato pronunciato nei confronti di Massimo Gerbino, condannato a ventuno anni di reclusione in continuazione con una precedente sentenza di tre anni fa. Quindici anni ciascuno per Baldassarre Nicosia e Giuseppe Andrea Mangiameli, ai quali è stata riconosciuta l’aggravante di aver agevolato il gruppo Rinzivillo. Quattordici anni e dieci mesi a Giuseppe Schembri, sempre con l’aggravante di aver favorito il gruppo mafioso e in continuazione con una precedente sentenza del 2012. Quattordici anni e due mesi a Giuseppe Lumia, in continuazione con una sentenza di due anni fa. Tredici anni e dieci mesi per Domenico Trespoli. Sia a Lumia che a Trespoli, il collegio penale ha riconosciuto l’aggravante di aver favorito i Rinzivillo. Dodici anni e mezzo, invece, a Gaetano Smecca, in continuazione con una sentenza del 2005. Dieci anni a Salvatore Cosentino, nove anni e mezzo al fratello Roberto Cosentino e nove anni e undici mesi a Vincenzo Florio. I tre sono stati individuati come canali di rifornimento della droga che i corrieri dei Rinzivillo facevano arrivare in città. Tre anni e due mesi di detenzione per Davide Pardo, due anni per Giacomo Gerbino e un anno e otto mesi a Valerio Longo. Altri testimoni verranno sentiti alla prossima udienza. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio, Cristina Alfieri, Giovanni Lomonaco e Maria Teresa Cultrera.

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