Il traffico di reperti archeologici nell’inchiesta “Demetra”, la difesa di Di Simone al riesame

 
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Gela. Hanno chiesto di rivedere il provvedimento emesso nei confronti di Simone Di Simone, attualmente detenuto perché coinvolto nell’inchiesta “Demetra”. I difensori, gli avvocati Ivan Bellanti e Walter Tesauro, hanno contestato il contenuto dell’ordinanza, firmata dai magistrati della procura di Caltanissetta ed eseguita dai carabinieri. L’indagato è ritenuto componente di un gruppo, attivo negli scavi abusivi di reperti archeologici, che poi sarebbero stati piazzati anche fuori dall’Italia. I legali si sono rivolti ai giudici del riesame di Caltanissetta.

Mancherebbero le condizioni che possano giustificare la detenzione in carcere. Dopo l’arresto, Di Simone, davanti al gip, ha scelto di non parlare. Per gli investigatori, proprio l’indagato avrebbe fatto parte del “nucleo” gelese di una vasta organizzazione.

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