Il trasporto in ambulanza e la morte, due consulenti per fare luce sul decesso di un uomo

 
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Gela. Due consulenti, compreso un cardiologo, per valutare le cause del decesso di un sessantacinquenne, morto durante il trasporto in ambulanza verso Comiso. L’incarico agli esperti è stato assegnato nelle scorse ore dal sostituto procuratore Mario Calabrese, che sta coordinando l’indagine partita dopo la morte dell’uomo. Il fratello ha presentato un esposto. Il sessantacinquenne era stato dimesso dall’ospedale Vittorio Emanuele. I consulenti inizieranno gli accertamenti autoptici sabato mattina a Farello e hanno ottenuto un termine di novanta giorni per presentare la relazione, ritenuta necessaria ad accertare quanto accaduto.

Uno dei consulenti ha già effettuato delle verifiche anche sull’ambulanza usata per il trasferimento. Sia il fratello della vittima sia una sorella hanno deciso di seguire l’indagine, rappresentati dall’avvocato Salvo Macrì. Da quanto emerge, era stato sottoposto ad un intervento per l’istallazione di un pacemaker. Stando ai familiari, però, diversi giorni prima fu colpito da un’infezione al piede. Una serie di complicazioni che potrebbero aver inciso sulla sua fine. Il legale della famiglia ha provveduto alla nomina di un proprio consulente.

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