Illuminazione ai privati e decoro urbano: Cascino, “Serve un referendum”

 
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Gela. No a nessuna forma di privatizzazione che possa mettere in difficoltà le risorse comunali, non solo economiche ma anche umane. Il componente della direzione regionale della Destra Vincenzo Cascino boccia senza mezzi termini il paventato passaggio ai privati, per almeno vent’anni, del sistema di gestione dell’illuminazione pubblica.

“Li considero piani senza teste né coda – spiega l’esponente della Destra – si rischia di mettere in ginocchio un intero sistema e trascurare lavoratori in carico al comune che potrebbero tranquillamente svolgere il servizio. Ricordiamoci quello che è già accaduto con il sistema idrico, i rifiuti ed altri servizi essenziali”.
Ma Cascino attacca l’operato della giunta Fasulo anche su altri fronti. “Mi chiedo – spiega – che fine abbia fatto il tanto enfatizzato, da diverse giunte compresa l’attuale, piano per il decoro urbano. Ci sono quartieri completamente lasciati al loro destino. Chi se ne interessa? O, forse, si è troppo preoccupati da rimpasti di giunta o dall’attribuzione di posti di sottogoverno?”.
Così, l’ex vice presidente del consiglio provinciale lancia la proposta di un vero e proprio referendum sul caso della privatizzazione del sistema d’illuminazione pubblica. Intanto, il primo cittadino Angelo Fasulo cerca di placare la polemica.
“Il progetto che comprende i lavori di riqualificazione elettrica e illuminotecnica, l’ammodernamento tecnologico e funzionale, il potenziamento degli impianti e la contestuale diminuzione dell’inquinamento luminoso – spiega – garantirà un notevole risparmio energetico. Non ci sarà pertanto alcun costo aggiuntivo per i cittadini e la città usufruirà di un servizio migliore”.

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