“Impianto rifiuti è impattante”, Siragusa: “C’è chi vuole barattare per i posti di lavoro”

 
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Il segretario cittadino dem Guido Siragusa

Gela. “Sarà un impianto industriale e come tale avrà un impatto ambientale. Il Pd ha posto delle riflessioni, che ad oggi non hanno avuto risposte”. Il segretario cittadino dem Guido Siragusa ritorna sul monotematico della scorsa settimana, che ha portato in aula consiliare il tema dell’impianto rifiuti, preannunciato dalla Regione. I dem, attraverso il parlamentare regionale Giuseppe Arancio, hanno sollevato più di un’obiezione, rifacendosi a dati tecnici. “La città non può ritornare a prima del 2014, quando si decise di riconvertire, superando il ciclo tradizionale dell’industria pesante. Dietro a decisioni di questo tipo, ci sono scelte politiche. Fu una scelta politica realizzare la raffineria, così come fu una scelta politica decidere di riconvertire, con un ciclo green. Ho l’impressione – spiega Siragusa – che in consiglio comunale molti abbiamo voluto introdurre posizioni politiche, facendole passare per tecniche. Così, però, non si dice la verità alla città. Il Pd non ha posto un no a prescindere o ideologico. Arancio ha fornito dati tecnici. Parliamo di un impianto di trattamento con capacità da oltre mille tonnellate al giorno di indifferenziato al cancello di ingresso. Circa duecento tonnellate residue al giorno saranno trasformate in granulare inerte vetrificato. Quindi, si lavoreranno i rifiuti per produrre altri rifiuti. Senza dimenticare le cinquanta tonnellate di fanghi al giorno, che dovranno essere purificati ed essiccati, e le 2,5 tonnellate di zolfo quotidianamente prodotte, attraverso 2,7 tonnellate giornaliere di idrogeno solforato, come intermedio di passaggio. Dobbiamo ritornare alla puzza di uova marce? Il processo di quest’impianto necessita di almeno 280 mila metri cubi di acqua di raffreddamento, al giorno. Da dove arriverà? Sarà acqua di mare oppure quella destinata all’agricoltura o alle utenze private?”. Il segretario dem ribadisce che un sistema di questo tipo avrà certamente un impatto di tipo ambientale, in un territorio che invece scelse la riconversione.

“Ho l’impressione, ed uso un eufemismo, che alcuni autorevoli esponenti politici, vicini al governo Musumeci, guardino al dito piuttosto che alla luna. Non possiamo barattare l’ambiente e un processo di riconversione già in essere, anche se si trattasse di quattrocento posti di lavoro. Noi non siamo disponibili a fare gli stessi errori che si fecero con il pet-coke e che poi lasceranno la città con il solito pugno di mosche in mano. Invece, sembra proprio che ci sia qualcuno intenzionato a ritornare a vent’anni fa, quando si gridava che era meglio morire di tumore piuttosto che di fame”. I dem sono fermi nel dire no ad un impianto impattante e l’hanno ribadito a tutti i livelli. “Siamo pronti al confronto e spero – aggiunge Siragusa – che il sindaco Lucio Greco alla fine concretizzi l’impegno assunto, quello di un referendum. Purtroppo, il consiglio comunale della scorsa settimana si è tenuto nonostante il grande assente, il governo regionale. Ancora una volta, il presidente Musumeci ha dimostrato il suo approccio verso la città, trattata come una colonia. La Regione ha dimostrato tutta la propria inconsistenza politica”. La linea del Pd non cambia, anche se c’è chi ritiene sia alimentata dalla campagna elettorale già aperta. I dem attendono inoltre che il sindaco dia la parola alla città.

2 Commenti

  1. Fu una scelta politica realizzare la raffineria……Capite cosa fece Renzi a Gela? E per giunta a ferragosto? Venne a chiudere Gela ed ora siamo punto e a capo, questo signore che lavora in Eni e contro Eni ma Vi rendete conto? Senza conoscere nulla parla, del resto non ci dobbiamo meravigliare una politica che non cambia mai, mediocre e scarsa, ci meritiamo questa gente, TUTTI dico non solo dem!!!

  2. Sono d’accordo con l’amico Guido Siracusa.
    Non solo ,io direi di fare altre strutture tipo il porto , l’aeroporto,
    Anziché fare cose che distruggono questa bella città che sta cercando di risollevarsi.

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