Impianto sollevamento Irsap sotto osservazione, effettuati lavori: rimossi fanghi

 
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Gela. Da inizio anno, con l’avvio delle prime attività nel mese di gennaio, i funzionari locali di Irsap hanno autorizzato una serie di interventi nell’impianto di sollevamento dei reflui di via Cascino, che serve proprio la zona industriale ex Asi, oggi Irsap. Sono stati predisposti lavori di somma urgenza, davanti al rischio concreto che il sistema andasse in blocco, con gravi conseguenze e la possibile fuoriuscita di reflui e fanghi. I tecnici dell’ente, che gestisce l’area industriale di contrada Brucazzi, scrivono di “una situazione di pericolosità per la pubblica incolumità ed inquinamento ambientale”. Si è posta la necessità di provvedere alla riparazione dell’elettropompa sommersa. I lavori sono stati affidati ad un’azienda locale che ha effettuato gli interventi di urgenza, anche se pare che il sistema di sollevamento di via Cascino continui ad essere sotto stretta osservazione. Di recente, come si legge nella documentazione tecnica di Irsap, un’altra azienda incaricata dagli uffici locali ha provveduto alla rimozione di circa 80 tonnellate di fanghi, prodotti proprio dall’impianto di sollevamento di via Cascino. Un quantitativo che gli stessi tecnici che hanno redatto le perizie giudicano “notevolmente superiore a quello stimato e previsto nell’ambito dello specifico servizio”, ovvero 20 tonnellate. Non c’è stata subito l’autorizzazione al trasporto per lo smaltimento in impianti specializzati, a causa di ritardi nell’ottenimento dell’omologa per il conferimento. Le attività, comprese quelle di conferimento, sono state affidate ad un’azienda ragusana, che già lo scorso anno si era occupata dei fanghi di un altro impianto gestito da Irsap, quello di contrada Betlemme.

L’affidamento del servizio per il trasporto e il conferimento dei fanghi è stato ufficializzato negli scorsi giorni. Gli impianti di sollevamento di Irsap si trovano in un’area che è nuovamente al centro dell’attenzione, per le vicende che toccano il fiume Gela e gli sversamenti nuovamente denunciati.

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