Impose assunzioni? Processo a sindaco Casisi: Teste, “Nessun ricatto”

 
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Butera. Per i magistrati della procura di Gela avrebbe imposto assunzioni di favore ad almeno due imprenditori impegnati in cantieri pubblici, appaltati dalla sua stessa amministrazione.

Così, giovedì mattina, l’attuale primo cittadino di Butera Luigi Casisi, assistito dall’avvocato Antonio Gagliano, si è presentato davanti alla corte del tribunale gelese. L’imputato è chiamato a rispondere di tentata concussione.
Davanti al giudice Paolo Fiore, affiancato dai magistrati Manuela Matta e Fabrizio Molinari, è stato sentito uno degli imprenditori che, in base all’accusa, avrebbe ricevuto le richieste. Il messinese Antonino Mazzeo, tra i responsabili della Mazzeo srl, ha risposto alle domande rivoltegli dal pubblico ministero Antonio D’Antona e dal difensore di Luigi Casisi.
“Effettivamente – ha spiegato l’imprenditore edile – il sindaco mi segnalò il nome di Bruno Capritti. Se non sbaglio sono legati da rapporti di parentela. Gli risposi che, se avessi avuto bisogno di nuova manodopera, non avrei esitato a contattarlo. Lo assunsi circa tre settimane dopo. Lo stesso Capritti, a distanza di poco tempo, portò in cantiere Salvatore Lo Stimolo, un suo conoscente. Assunsi anche lui”.
In ogni caso, il testimone ha escluso, davanti alla corte, di aver mai subito pressioni o ricatti dallo stesso primo cittadino. Una versione, comunque, contestata sia dal pubblico ministero Antonio D’Antona che dall’avvocato di parte civile Maria Giambra: il legale assiste l’imprenditore gelese Salvatore Greco, costituitosi parte civile dopo aver denunciato il presunto aut aut ricevuto da Casisi rispetto all’assunzione di operai.
“Il tenore delle dichiarazioni rese dal signor Mazzeo davanti agli agenti di polizia del commissariato di Gela – ha ribattuto l’avvocato Giambra – erano di tenore diametralmente opposto”.
L’avvocato Antonio Gagliano, difensore del sindaco di Butera, ha sostanzialmente confermato la linea sostenuta dall’imprenditore. Si sarebbe trattato, quindi, di semplici rapporti di cortesia tra un’azienda appaltatrice e il capo di un’amministrazione comunale.
I lavori di consolidamento finiti nel mirino delle indagini, vennero iniziati nel giugno di tre anni fa per concludersi nel successivo mese di febbraio. Sono state soprattutto le dichiarazioni rese davanti agli investigatori dall’imprenditore gelese Salvatore Greco a dar spunto all’attività d’approfondimento: sfociata, alla fine, nel rinvio a giudizio di Luigi Casisi e nell’attuale dibattimento.
Il presidente della corte Paolo Fiore, inoltre, ha rinviato all’udienza del prossimo 5 dicembre per ascoltare nuovi testimoni.

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