Imprenditore accusato di estorsione, un operaio: “Voleva che bruciassimo l’auto di un altro lavoratore”

 
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Gela. Sarebbero stati vittime di presunte estorsioni da parte di quello che era il loro datore di lavoro, l’imprenditore Salvatore Migliore. Adesso, è a processo dopo quanto segnalato dagli operai. Assunti per lavorare nella sua fornace, avrebbero ricevuto solo un minimo acconto e sarebbero stati minacciati. “Avevo anche paura di chiedergli i soldi – ha detto uno degli operai sentiti in aula davanti al giudice Marica Marino – diceva che ci poteva denunciare e a lui avrebbero creduto perché era dell’antiracket”. Il lavoratore ha risposto alle domande del pm Sonia Tramontana. “Quando ho capito che non ci avrebbe pagato – ha continuato – mi sono allontanato da lui e dalla sua attività. Una volta, un elettricista non venne a lavorare perché non aveva neanche i soldi per la copertura assicurativa dell’auto. Allora, Migliore ci chiese se conoscevamo qualcuno che gli potesse bruciare l’automobile”. Le mancate retribuzioni e le tante lamentele degli operai sono state confermate da una delle segretarie che lavorò per la società dell’imprenditore. “Gli operai si lamentavano perché non ricevevano i compensi e neanche io sono stata pagata – ha detto – per questo motivo, ho deciso di lasciare l’impiego”.

Un altro dipendente della fornace, però, ha ridimensionato le accuse. “In quella fornace mancavano le necessarie misure di sicurezza – ha detto – alla fine, mi ha pagato l’Inps. Ricordo che quando andammo all’ispettorato del lavoro di Caltanissetta, un altro operaio venne contattato da Migliore. Sapeva quello che stavamo facendo ma non ricordo minacce in quell’occasione”. Gli operai che sarebbero stati vittime di estorsione sono parti civili con gli avvocati Davide Limoncello e Carmelo Brentino. L’imprenditore invece è difeso dall’avvocato Maurizio Scicolone.

1 commento

  1. Caro direttore,mi dispiace evidenziare che l’articolo redatto sul l’imprenditore Migliore,il quale si dichiara associato dell’antiracket,ha scaturito in me disagio ed indignazione,soprattutto perché l’articolo allo stesso modo,non accenna a smentire che il Migliore come lei ben sa,non è iscritto alla nostra associazione Antiracket Gaetano Giordano di Gela.

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