Imprenditore soffocato dai debiti usurai, padre e figlio in manette

 
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Gela. Padre e figlio sono stati arrestati a Gela dal Reparto Territoriale dei carabinieri per usura, estorsione, minacce e lesioni personali. In manette sono finiti Orazio Crocifisso Di Giacomo, 57 anni, ed il figlio Paolo Quinto, 26 anni.

La vicenda ha inizio tra il 2007 e il 2008 quando un imprenditore edile gelese oppresso dai debiti si è rivolto a Orazio Di Giacomo per un prestito di 20.000 euro. Oltre alla restituzione della somma, i patti prevedevano la corresponsione di interessi usurari pari a 2.000 euro per il primo mese, 3.000 per il secondo mese e così via. I primi due mesi la vittima è riuscito a restituire la quota interessi, poi però ha chiuso l’azienda.

Di Giacomo pretendeva però i soldi ed allora avrebbe avviato le intimidazioni, sfociate in vere e proprie minacce e atti intimidatori, quali il danneggiamento della casa della vittima e la collocazione di un bidone colmo di benzina dinanzi al portone dell’abitazione. La vittima, costretta a consegnare, oltre alle somme di denaro con relativi tassi usurari, anche materiali e forniture edili, si è rivolto ai carabinieri ed alla procura, facendo scattare gli arresti.

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