Imprenditori edili e titolari di supermercati, le presunte fatture false: gli indagati al riesame

 
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Gela. Decine di presunte fatture false, emesse per consentire alle aziende “clienti” di abbattere l’Iva. Negli scorsi giorni, i finanzieri hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo su beni, per circa duecentocinquantamila euro, tutti riconducibili alle aziende finite nel presunto giro. Sequestri che i titolari delle aziende hanno deciso di impugnare, davanti ai giudici del riesame di Caltanissetta. Ci sono imprenditori edili ma anche titolari di supermercati. I militari della guardia di finanza hanno iniziato gli approfondimenti dopo aver scoperto la presunta centrale delle fatture false, ovvero una ditta individuale, fino a qualche anno fa impegnata nel settore degli impianti elettrici. Il titolare, indagato insieme ad altri sette imprenditori, è risultato sconosciuto al fisco.

I sequestri. I finanzieri e i magistrati della procura escludono che la sua ditta avesse un’organizzazione tale da poter assicurare i lavori contabilizzati. Per questa ragione, ritengono che le operazioni fatturate fossero inesistenti. Sono emerse somme non inferiori ai seicentomila euro. I legali di tutti gli imprenditori coinvolti, però, contestano le accuse e si sono rivolti ai giudici del riesame per ottenere il dissequestro dei beni. I magistrati, dopo aver acquisito quanto prodotto dai legali, emetteranno i verdetti nei prossimi giorni.

1 commento

  1. Trattandosi di un argomento connesso, colgo l’occasione per un breve commento legal-tributario, ed in particolare per spiegare la distinzione tra fatture false oggettivamente e fatture false soggettivamente, distinzione che può essere utile avere in mente per meglio capire quando un articolo di cronaca si riferisce ad un caso e quando all’altro.
    Cosa si intende per fatture emesse a fronte di “operazioni oggettivamente inesistenti”?
    Si intende che, a parere dell’Agenzia delle Entrate, l’acquisto non è mai avvenuto od il servizio non è mai stato reso. Per converso, il prezzo che figura in fattura non è mai stato corrisposto.
    In questo caso secondo l’Agenzia delle Entrate la fattura sarebbe stata emessa per alzare i costi e, quindi, di conseguenza diminuire i redditi (su cui vengono calcolate le imposte).
    Negli ultimissimi anni (2017 e 2018) uno dei metodi più comuni utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per accertare l’emissione di fatture false (totalmente o parzialmente) è il c.d. spesometro.
    Caso diverso è quello delle fatture emesse a fronte di operazioni soggettivamente inesistenti.
    Cosa sono le operazioni soggettivamente inesistenti?
    Sono operazioni che sono avvenute. Acquisti che sono effettivamente stati fatti o servizi che sono effettivamente stati prestati. Lo stesso prezzo o corrispettivo è stato effettivamente pagato. Tuttavia, le parti della transazione (ad esempio acquirente o venditore) sono diverse da quelle indicate nella fattura.
    Un esempio di questa ipotesi l’abbiamo quando il venditore da cui il cliente ha acquistato ha rilasciato al cliente una fattura a nome di un altro (magari costituito proprio per emettere le fatture ma che non pagherà le proprie tasse o addirittura non presenterà la dichiarazione).
    Quindi i due casi sono molto diversi dal punto di vista sostanziale, anche se in entrambi i casi si parla genericamente di fatture false o fatture per operazioni inesistenti.
    I miei personali migliori saluti
    Avv. Federico Pau

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