In abitazione via Pavia c’era anche un proiettile da guerra, in aula parla poliziotto

 
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Gela. Nell’abitazione di via Pavia entrarono alla ricerca di droga. Nel corso della perquisizione, i poliziotti del commissariato si accorsero però della presenza di un armadio blindato. All’interno trovarono cinque proiettili da sparo e uno da guerra. Non sarebbero stati detenuti lecitamente. A processo, per questa ragione, è finito il proprietario dell’immobile, che avrebbe avuto la disponibilità non solo dei proiettili ma anche di diverse armi, per le quali venne individuata una regolare autorizzazione. In aula, davanti al giudice Marica Marino, è stato sentito uno dei poliziotti entrato nell’appartamento per i controlli. Ha confermato di aver trovato i proiettili in un armadio blindato. A differenza di quelli detenuti con regolare permesso, i cinque da sparo e quello da guerra non avrebbero avuto alcuna copertura autorizzativa.

I legali di difesa dell’imputato, gli avvocati Carmelo Tuccio e Francesco Cottone, ritengono invece che anche i proiettili, ritenuti irregolari, rientrassero tra quelli autorizzati. In aula, verranno sentiti altri testimoni, prima di arrivare alla pronuncia finale.

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