In aula c’è tanta campagna elettorale, grillini e Sicilia Futura contro: no alla mozione dei cinquestelle…scintille su Politecnica

 
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Gela. Se erano prove di intesa sulla sfiducia al sindaco, allora

Messinese può dormire sonni tranquilli.

Non passa la mozione dei grillini. In aula consiliare, nel corso della seduta di question time, è arrivata, di prepotenza, la campagna elettorale. I consiglieri comunali del Movimento cinque stelle e quelli di Sicilia Futura, tutti firmatari della sfiducia al sindaco, non se le sono mandate a dire, cercando di sgambettarsi vicendevolmente. Non è passata la mozione, presentata proprio dal gruppo consiliare dei grillini, che impegnava la giunta a fare chiarezza sul contenuto di tutte le proposte di investimento selezionate da Invitalia, nell’ambito dell’area di crisi complessa. “Dai pochi dati a nostra disposizione – ha spiegato il capogruppo cinquestelle Simone Morgana – risulta solo che il cinquantasei per cento delle proposte selezionate non riguarda il settore industriale, ma quello del terziario. Qualcuno può spiegarci di che tipo di progetti si tratta?”. In realtà, in aula non c’erano né il sindaco né il suo braccio destro Simone Siciliano, che ha seguito personalmente il dossier. Quindi, niente risposte. I grillini, però, qualche messaggio l’hanno già captato, perlomeno dagli altri banchi d’aula. Sette voti favorevoli e dieci astenuti, compresi gli esponenti di Pd, Sicilia Futura e Megafono. Il presidente di turno del consiglio comunale Carmelo Casano non ha potuto far altro che prendere atto del no alla mozione.

Botta e risposta su Politecnica. Le schermaglie sono proseguite durante la discussione sugli interventi necessari per evitare disagi agli studenti del liceo scientifico “Elio Vittorini”, costretti, spesso, ad alternasi nelle lezioni, a causa della scarsità di aule. Il capogruppo del Movimento cinque stelle Simone Morgana ha subito contestato la regolarità formale della mozione presentata dal gruppo di Sicilia Futura. Nell’atto mancavano le firme dei consiglieri che l’hanno voluta in aula. Dopo un lungo conciliabolo, il presidente Casano ha autorizzato la trattazione, data l’importanza del tema. Sia il consigliere Sandra Bennici sia il dem Guido Siragusa hanno perorato la causa dell’istituto scolastico, che necessita di un effettivo ampliamento, almeno sul piano delle aule disponibili, di modo da andare incontro alla percentuale sempre più elevata di iscritti. Mozione che, alla fine, è passata. E’ stata ritirata, invece, quella legata al servizio di condono edilizio, presentata sempre dal gruppo di Sicilia Futura, dopo la chiusura del rapporto contrattuale tra l’amministrazione comunale e la società Politecnica, negli ultimi anni titolare dell’appalto, allora aggiudicato dall’ex giunta Fasulo. Anche in questo caso, nono sono mancate scintille. I grillini hanno nuovamente contestato la regolarità formale della mozione, senza le firme necessarie. Il consigliere Sandra Bennici ha chiesto un impegno alla giunta, soprattutto nel tentativo di capire come il servizio di condono edilizio verrà riorganizzato, in assenza della Politecnica. Una linea sostenuta anche dal capogruppo di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino. La grillina Virginia Farruggia, però, ha replicato mettendo in luce le contraddizioni del testo della mozione portata in aula da quelli di Sicilia Futura. “Leggere di gara pubblica per assegnare il servizio alla stessa ditta – ha detto – mi fa piuttosto paura”. Bennici ha escluso che quello fosse il testo effettivo della mozione e così ha scelto di ritirarla, senza mancare di lanciare un nuovo messaggio ai grillini. “Noi non abbiamo alcun interesse verso la Politecnica – ha detto – probabilmente, si è optato per una società esterna che ha prodotto risultati migliori rispetto a quelli garantiti dai professionisti che, fino a qualche anno fa, erano incaricati di seguire le pratiche di condono”. Con pochi consiglieri in aula, non è stato possibile trattare la mozione firmata dalla capogruppo del Megafono Sara Bonura che, invece, chiedeva lo stanziamento in bilancio di circa centomila euro da destinare alla copertura delle spese di viaggio sostenute dalle famiglie dei malati, affetti da gravissime patologie e costretti a tanti viaggi della speranza. Pochissimi consiglieri in aula e niente numero legale.

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