In aula passa il piano delle opere pubbliche, stop su piazza Mattei: le maglie dei grillini “bocciate” dalla Ascia

 
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Gela. Passa il piano triennale delle opere pubbliche, nonostante le polemiche. E’ stato ancora botta e risposta, dopo quanto accaduto ieri sera in aula consiliare.

Contrasti sui numeri del piano triennale delle opere pubbliche. Il dirigente Santi Nicoletti e l’assessore Flavio Di Francesco hanno ribadito la correttezza delle cifre riportate nel piano presentato. Il consigliere Carmelo Casano, citando le nuove normative in materia, ha però sottolineato che nel piano vanno inserite tutte le opere cantierabili e quelle in corso di realizzazione e non solo le stime dei costi. “L’Autorità nazionale anticorruzione  – ha precisato – lo indica in diverse note fatte recapitare ai Comuni di Milano e Torino. E, adesso, come dovremmo fare?”. “Senza certezze su questi punti – ha ribadito l’esponente del Megafono Maria Pingo – non voterò il piano”. Per il dirigente Santi Nicoletti, però, la normativa adottata è conforme a quella applicabile in Sicilia. Il segretario generale Pietro Amorosia, a sua volta, ha confermato la ricostruzione formulata dal funzionario. È passato, alla fine, non solo l’emendamento proposto dal sindaco e relativo agli interventi di messa in sicurezza della zona di via Romagnoli ma anche l’intero piano triennale delle opere pubbliche.

Il belvedere di piazza Mattei. Guido Siragusa, in rappresentanza della commissione urbanistica, ha invece dato lettura del parere negativo sul piano delle alienazioni, nel punto incentrato sul “taglio” del belvedere di piazza Mattei. L’assessore all’urbanistica Francesco Salinitro ha spiegato, però, che i provvedimenti del Tar  Palermo, favorevoli all’ex gestore della stazione di servizio demolita, non riconoscono alcun diritto all’imprenditore. “La giunta chiede di non approvare l’emendamento – ha continuato l’assessore – vi stiamo chiedendo se ritenete corretto che quell’area diventi una stazione di servizio o rimanga una piazza aperta alla città”. “Quì si discute di un verdetto assunto dalla giunta  – ha spiegato Siragusa – scavalcando e violando una precedente decisione del consiglio comunale. Peraltro, rischiamo di dover pagare un lauto risarcimento all’imprenditore”. Per il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta, “non si può votare un atto che costringerebbe a ripristinare lo stato di un’area oramai diventata piazza per la città”. Una linea analoga esposta dall’altra democratica Romina Morselli. “Voterò no all’emendamento della commissione – ha detto – anche perché lo stesso aspetto del contenzioso non è ancora così chiaro”. Il presidente di turno del consiglio, ovvero il capogruppo di Adesso Gela Giuseppe Ventura, ha però sottolineato la necessità che a valutare l’emendamento presentato dalla commissione urbanistica sia anche il dirigente del settore, assente in aula. Così, la seduta è stata rinviata al prossimo martedì.

I grillini “redarguiti”. Non sono mancati i fuori programma neanche quando il presidente Alessandra Ascia ha redarguito ufficialmente due consiglieri comunali del Movimento cinque stelle, ovvero Virginia Farruggia e Vincezo Giudice, arrivati in aula indossando una maglietta a favore del no al referendum costituzionale del prossimo dicembre. “Vi invito a tenere una condotta consona all’aula”, ha detto il presidente Ascia. “Non credo si possano redarguire due consiglieri comunali – ha replicato l’altro grillino Simone Morgana – per via di una maglietta che non viola alcuna regola comportamentale”.

Cantina Sociale al buio. Intanto, il capogruppo della Lista Musumeci Vincenzo Cascino ha invece chiesto, in apertura di seduta, maggiore attenzione per una vasta zona, appena edificata, a Cantina Sociale che, senza illuminazione pubblica, è spesso teatro di furti in appartamento. Maria Pingo del Megafono, invece, ha voluto chiarimenti in merito alla manutenzione delle caditoie che, a causa dell’intensa pioggia, hanno dimostrato scarsa efficacia nel far defluire l’acqua piovana, contribuendo a svariati allagamenti.

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