In aula si parla di Eni e mancano anche i lavoratori, “è una riunione inutile!”: il Pd nella tempesta delle critiche

 
0

Gela. Poche presenze alla seduta di consiglio comunale, interamente dedicata al caso Eni. Pochi i consiglieri in aula e solo un segretario sindacale, quello dei chimici Ugl Andrea Alario. “Eni rispetta gli impegni”. Niente lavoratori. Un silenzio assordante, rotto solo dalla contesa politica, probabilmente fuori luogo. Al centro del dibattito, l’esito dell’incontro tenutosi, lo scorso 19 settembre, al Ministero dello sviluppo economico. “Eni ha confermato tutti gli impegni indicati nel protocollo di intesa – ha ribadito il vicesindaco Simone Siciliano – non ci risultano disimpegni oppure disinvestimenti. La scelta di optare per una soluzione diversa dalla piattaforma Prezioso K implica vantaggi soprattutto per l’indotto e azzera eventuali impatti ambientali. Purtroppo, gli unici ritardi che ci risultano sono della Regione, soprattutto sul fronte delle autorizzazioni per le bonifiche”. Favorevole al confronto si è detto il capogruppo della Lista Musumeci Vincenzo Cascino. “Siamo a sostegno del tavolo di coordinamento indicato dalla giunta comunale anche al Ministero – ha precisato – nessuno lo può negare, la città sta morendo. Se Eni non ha necessità dell’intera area di raffineria, deve iniziare a bonificare. Ci vogliono risultati concreti che, fino ad ora, non si sono visti”.

Il Pd contesta le scelte della giunta. Decisamente contrariato dall’esito del tavolo di confronto ministeriale è il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta. “L’amministrazione comunale del cambiamento sta dimostrando di essere uguale al vecchio – ha attaccato – ma chi può ancora credere a queste mosse? Vi sedete con Eni che comanda senza troppi problemi. Ci vogliono tavoli seri. Fateci vedere questi investitori internazionali”. Maria Pingo del Megafono ha chiesto chiarimenti in merito alle misure di incentivazione in favore delle imprese ma anche in relazione agli accordi chiusi con le università straniere.

“Siete i portavoce delle multinazionali”. “Non credo che le responsabilità possano essere addebitate ad un’amministrazione comunale che ha ereditato questa patata bollente – è intervenuta Sandra Bennici del Polo Civico – mi chiedo, invece, quali risultati abbia raggiunto il Pd che aveva anche preannunciato un incontro con il viceministro Teresa Bellanova”. Il grillino Angelo Amato ha invitato nuovamente “i responsabili del disastro” a dimettersi. “Nessuno pensa alla salute dei cittadini – ha spiegato – Eni non ha mai adempiuto al finanziamento dei piani di prevenzione. Le bonifiche sono un bluff. Questa giunta è stata eletta come portavoce dei cittadini e, adesso, è portavoce delle multinazionali. Come si fa a puntare sull’agricoltura quando buona parte della Piana di Gela è inquinata? L’Eni deve andare via, salvo che con l’azienda non via siate già ritagliati un posto in paradiso”. “Non c’è la volontà di nascondere niente a nessuno – ha replicato il vicesindaco Simone Siciliano – la chiamata degli investitori interessati si potrà chiudere entro fine mese. Noi parliamo con Eni perché, fino ad oggi, è l’unico investitore credibile”.

Tutti contro i democratici. “Questa è una riunione inutile – è intervenuto Salvatore Sammito – non ci sono i sindacati, ad eccezione dell’Ugl, e non ci sono gli operai. Mi sembrava che la città fosse interessata al caso”. È stato molto chiaro il segretario provinciale dell’Ugl chimici Andrea Alario. “Con queste contrapposizioni non si andrà avanti – ha spiegato – il protocollo d’intesa, oramai, non può essere modificato. Dobbiamo lavorare per evitare il tracollo”. Il capogruppo del Polo Civico Guido Siragusa si è detto meravigliato davanti “alla solitudine di un dialogo su Eni che sembra distante dalla città”. Siragusa ha rimarcato le responsabilità politiche del Partito Democratico. “Proprio gli esponenti del Pd hanno chiesto chiarimenti su Eni – ha proseguito – mi chiedo, però, con quale logica. Il partito di governo viene a chiedere informazioni su Eni? E dov’erano quando è stato firmato il protocollo di intesa? Cosa dobbiamo fare questa sera? Perchè Il Pd ha chiesto questa riunione?”. Fortemente critico verso i democratici è stato anche il capogruppo di Reset Luigi Di Dio. “Fate spendere soldi pubblici per una riunione decisamente inutile – ha detto – purtroppo la città sembra veramente colta dal torpore. L’accordo di programma non è ancora stato completato e le aziende possono solo ipotizzare di avere gli incentivi per far avanzare gli investimenti”. “C’è una totale  assenza. Non ci sono i sindacati, neanche quelli dell’area Pd – ha detto Carmelo Casano – non ci sono i lavoratori e i deputati regionali. Ma come organizzate queste riunioni? Ci hanno abbandonati tutti”. Alla fine, la seduta è stata sciolta dal presidente Alessandra Ascia per assenza del numero legale.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here