In città 548 abusi edilizi, Regione: “330 mila metri cubi di costruzioni irregolari”

 
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Gela. I pm della procura, anche nelle ultime settimane, con note ufficiali non hanno mancato di ricordare al municipio che sugli immobili abusivi, non più sanabili, bisogna mettere in atto i necessari provvedimenti, compresa l’eventuale demolizione. Negli uffici del settore lavori pubblici, il dirigente Antonino Collura ha dato incarico ad un rup, che dovrà coordinare tutte le attività. I numeri degli immobili non in regola, in città, sono di quelli che non lasciano tranquilli. Sono tra i più elevati dell’intera isola. Una conferma la fornisce l’aggiornamento del Sistema informativo sull’abusivismo, del dipartimento urbanistica dell’assessorato regionale territorio e ambiente. I dati sono recentissimi, elaborati al 31 marzo. Per Gela, segnano 548 abusi, per un totale di 330.119,5 metri cubi di costruzioni irregolari. Ad oggi, solo 31 pratiche sarebbero state ultimate, ma ne rimangono 517 e sugli immobili abusivi gli interventi sono tutti a carico del Comune. In Regione, è stato autorizzato un fondo di rotazione da 500 mila euro, per coprire i costi delle demolizioni. Somme alle quali possono accedere i Comuni, anche se servirebbero risorse certamente superiori. Il fondo è stato disposto su iniziativa del gruppo grillino all’Ars. A Palazzo di Città, invece, si attende ancora il regolamento che dovrebbe disciplinare le modalità di acquisizione degli immobili abusivi al patrimonio indisponibile dell’ente, cercando eventualmente di salvare quelli che possano avere pubblica utilità. I tempi per arrivare alla discussione sull’atto si sono dilatati sempre più e ad oggi non ci sono date certe. Il regolamento è stato predisposto dalla commissione consiliare urbanistica, anche se nel frattempo la Regione ha prima chiesto chiarimenti, per poi rimanere muta per mesi. Un’altra anomalia che ha reso ancora più complicata l’intera procedura. I dati dimostrano che il fronte degli immobili abusivi occuperà ancora per diverso tempo, quella attuale e le prossime amministrazioni comunali che arriveranno in municipio.

La questione è tra le più delicate, anche perché tocca manufatti realizzati in passato, pur senza autorizzazioni, ma poi diventati vere e proprie abitazioni, dove vivono stabilmente centinaia di famiglie. Sia la procura locale che la prefettura di Caltanissetta continuano ad attendere i primi veri atti, firmati dai tecnici comunali.

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