In città arrivava pure l’eroina, il blitz “Tomato”: alcuni imputati verso riti alternativi

 
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Immagini di repertorio

Gela. A maggio, verranno valutate tutte le richieste di riti alternativi, che sono già state preannunciate dai difensori di alcuni degli imputati, dopo la chiusura delle indagini scaturite dal blitz antidroga “Tomato”. Sarà il giudice dell’udienza preliminare a valutarle. Le accuse dei pm della procura vengono mosse contro diciotto presunti spacciatori, che avrebbero avuto la disponibilità anche di eroina. Davanti al giudice, così, sono finiti Massimiliano Avenia, Giovanni Calascibetta, Gianfranco Casano, Maria Rita Calascibetta, Antonia Cricchio, Luigi D’Antoni, Vincenzo Di Maggio, Giuseppe Fausto Fecondo, Gaetano Fiaccabrino, Luciano Guzzardi, Gaetano Marino, Salvatore Mazzolino, Giovanni Palermo, Alessio Savatta, Alessandro Scilio, Salvatore Stamilla, Giovanni Traina e Salvatore Antonuccio.

La droga spacciata in città. Il presunto giro di spaccio in città venne ricostruito dai carabinieri del reparto territoriale e dagli stessi magistrati della procura, dopo un lungo periodo di controlli, concentrati sui clienti dei presunti pusher e sui fornitori. Dopo gli arresti, dai giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta arrivarono alcuni pronunciamenti favorevoli, ma per i pm della procura invece le accuse originarie sono da confermare. Nel pool di difesa, ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Salvo Macrì, Maurizio Scicolone, Francesco Enia, Cristina Alfieri, Antonio Gagliano, Enrico Vella, Nicoletta Cauchi,  Riccardo Lana, Paola Carfì, Dionisio Nastasi, Vittorio Gairdino, Matteo Bonaccorsi e Calogero Vella.

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