In municipio è sempre allarme finanziario: Cirignotta, “senza misure scriviamo noi alla Corte dei Conti”

 
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Gela. Tra audizioni saltate, dirigenti sotto esame, conti in rosso e una giunta azzoppata, in municipio c’è la necessità di rispondere alle pesantissime osservazioni arrivate dalla Corte dei Conti, che ha già disposto il blocco delle spese straordinarie. Sessanta giorni di tempo, tanto hanno concesso i magistrati contabili palermitani. L’amministrazione comunale dovrà fornire un piano di “rientro” convincente, altrimenti potrebbe veramente profilarsi il baratro, non che la situazione a Palazzo di Città sia delle migliori, anzi. Le misure correttive chieste dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti, in realtà, potrebbero anche non bastare. Il passivo è veramente pesante e il fardello dei debiti che l’ente dovrà coprire nel rapporto con Tekra, l’azienda campana che gestisce il servizio rifiuti, non lascia affatto tranquilli. Proprio la mole dei debiti è uno dei nodi scoperti nelle finanze del municipio. Come più volte sottolineato dai componenti della commissione comunale bilancio, presieduta da Romina Morselli, mancano cifre precise.

Il Comune è un debitore che non sa ancora quanto dovrà pagare di preciso. “Le misure correttive le deve varare l’amministrazione comunale – dice il capogruppo di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta – spetterà poi al consiglio comunale verificarle e approvarle. Il termine che ha concesso la Corte dei Conti non lascia adito a dubbi. La giunta deve accelerare e se non dovesse provvedere, allora saremo noi a scrivere alla Corte dei Conti”. In questo marasma di conti che non tornano e di debiti da quantificare, manca ancora un assessore al bilancio, dopo l’addio di Fabrizio Morello, uno che formava la triade originaria insieme al sindaco Domenico Messinese e al suo vice Simone Siciliano.

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