Inaugurata la Camera Civile, il presidente Maganuco: “Basta con avvocati che invecchiano facendo i magistrati di serie B”

 
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Gela. Alla presenza del sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri e del Presidente della Corte d’Appello Maria Grazia Vagliasindi prende vita la Camera Civile intitolata a Giuseppe Alma.

Nell’aula Angelo Moscato la cerimonia di inaugurazione alla presenza tra gli altri del presidente del tribunale e dell’Ordine forense.

Nella sua relazione il neo presidente Emanuele Maganuco ha ringraziato i colleghi delle delegazioni di altri fori oltre che il presidente nazionale

Laura Jannotta. Ventidue gli avvocati  del foro di Gela iscritti per ora. “

Il numero degli associati cresce giorno dopo giorno – dice l’avvocato Maganuco – ed è aperto a tutti i civilisti del foro gelese che intendano  farne parte”.

Una delle principali finalità sarà quella di svolgere  attività tese a promuovere e favorire l’aggiornamento professionale degli avvocati.

“Intendiamo realizzare un incontro di formazione – aggiunge Maganuco –  in collaborazione con l’Accademia della Crusca, dal titolo il  linguaggio giuridico negli atti processuali. Obiettivo  il corretto  utilizzo della lingua italiana”.

Non manca il riferimento alla lentezza dei processi, soprattutto in campo civile.

“La carenza del numero dei magistrati togati e la esondazione dei ruoli di quelli in servizio è oramai un gravissimo vulnus del sistema che purtroppo  va sempre più alla quasi disperata ricerca di soluzioni tampone quali quelli dei costosi sistemi di risoluzione alternativa delle controversie. I rinvii sono oramai troppo lunghi, soprattutto in Corte D’appello, sforando quasi  sistematicamente la ragionevole durata prevista dalla legge.  Il ricorso oramai costante alla magistratura onoraria non può essere rappresentato  come un sistema virtuoso per la riduzione dell’arretrato. Non è virtuoso utilizzare a basso costo e senza previdenze di alcun tipo avvocati che invecchiano facendo i magistrati di serie B. Si tratta di avvocati che fanno i giudici onorari. Si assegnano loro ruoli fissi con un numero di cause molto rilevante, senza parlare del problema delle loro incompatibilità.Non è ulteriormente tollerabile che gli avvocati siano ancora costretti a depositare copie di cortesia a proprie spese poichè gli atti non vengono stampati ed i magistrati non hanno strumenti per leggerli”.

Il neo presidente ha concluso con un invito, quello “dell’unità di tutte le componenti per restituire al cittadino l’immagine di una giustizia possibile,  amministrata da attori estremamente consapevoli e responsabili della proprie funzioni  sociali prima che professionali”.

Un lungo applauso per ricordare anche Benito Romano, decano dell’avvocatura scomparso da circa una settimana.

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