Inchiesta bis sulla Rsa Caposoprano, disposto il rinvio a giudizio: ci sono assoluzioni

 
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Gela. Ci sarebbero state irregolarità nelle procedure di sanatoria edilizia dell’ex albergo “Caposoprano”, poi riconvertito a Residenza sanitaria assistita. Il gup Roberto Riggio ha disposto il rinvio a giudizio per dodici imputati, coinvolti nell’indagine bis sulla struttura sanitaria. Dovranno presentarsi a processo, il prossimo dicembre. Si tratta di alcuni dei referenti della società privata che porta avanti la Rsa, di dirigenti comunali, tecnici e funzionari di Asp. Per gli inquirenti, ci sarebbero state anche ipotesi di falso, per favorire l’accreditamento regionale della residenza. Il rinvio a giudizio è stato disposto per l’ingegnere Renato Mauro e inoltre per Rosario Internullo, Orazio Marino, Filippo Maganuco, Giuseppe Cosenza, Vincenzo Cagnes, Aldo Fulco, Donato Fidone, Alessandro Stamilla, Santi Nicoletti, Antonio Pizzolanti e Mario Bollati. L’assoluzione è stata invece pronunciata nei confronti dell’ex segretario generale del Comune Antonio Tumminello, di Gaetano La Bella, Marco Bruno e Salvatore Russo (funzionari di Asp) e dei componenti del comando provinciale dei vigili del fuoco Giuseppe Ginex (difeso dall’avvocato Enrico Aliotta) e Maurizio Torres. Il non luogo a procedere, solo per un capo di imputazione, è arrivato per Marino e Fulco. La procura aveva concluso, attraverso il pm Luigi Lo Valvo (che segue anche il primo filone di indagine arrivato a dibattimento), chiedendo il processo per tutti i coinvolti.

Sulla struttura sanitaria, c’erano già stati approfondimenti degli inquirenti, che per le vicende relative all’accreditamento regionale hanno riscontrato anche accuse di corruzione (il relativo dibattimento è in corso). Tutti i difensori si sono opposti alla richiesta di rinvio a giudizio, escludendo irregolarità nella documentazione e nelle procedure di sanatoria dell’ex albergo. E’ stato richiamato l’esito di consulenze tecniche. Il rinvio a giudizio è stato sostenuto dai legali di parte civile, gli avvocati Giacomo Butera e Gabriella Ganci, in rappresentanza di Asp e Comune. I coinvolti sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Antonio Gagliano, Giovanna Zappulla, Maurizio Cannizzo, Valentino Granvillano, Sergio Iacona, Feliciana Ponzio e Giacomo Vitello.

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