Inchiesta “Exitus”, polizia monitorò incontro di Ferrara nella zona di Vittoria

 
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Gela. Venne monitorato un incontro, nella zona di Vittoria, con Roberto Salerno, considerato vicino al gruppo Madonia. Secondo gli inquirenti, che seguirono gli spostamenti dell’avvocato Grazio Ferrara, sarebbe stato fissato per concludere un eventuale accordo, “forse per droga”, ha detto il poliziotto sentito in aula, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Marica Marino e Martina Scuderoni). Il legale venne coinvolto nell’indagine “Exitus”, perché considerato vicino al boss sessantenne Salvatore Rinzivillo. Una prima volta, venne monitorato, sempre nella zona di Vittoria, in compagnia di Carmelo Collodoro, a sua volta coinvolto nell’indagine. In quel caso, non ci fu un incontro. A giudizio, c’è anche Emanuele Zuppardo. Per entrambi gli imputati, intanto, proprio il collegio ha disposto la revoca delle misure. I giudici ritengono “affievolite le esigenze cautelari” e vengono meno sia l’obbligo di dimora che era stato imposto a Ferrara sia i domiciliari per Zuppardo (difeso dall’avvocato Roberto Afeltra). Il poliziotto, sentito come testimone, ha risposto alle domande del legale di Ferrara, l’avvocato Giacomo Ventura, e del pm della Dda Davide Spina. Per la difesa, non andrebbe trascurato il fatto che il vittoriese Salerno si occupasse di attività nel settore agricolo. Proprio su questo fronte, è stato sentito anche un professionista che ebbe qualche contatto con Ferrara, per acquisire un terreno, dove avviare una coltivazione sperimentale, anche se poi non ci fu alcuna prosecuzione.

Sempre in aula, la difesa ha portato a testimoniare un tecnico che si occupò di periziare i messaggi estratti da una chat whatsapp dell’avvocato Ferrara. I contatti del professionista furono sottoposti a diversi approfondimenti, con gli inquirenti che lo ritennero un referente di Rinzivillo.

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