Inchiesta Ipab, Greco: “Politica deve interrogarsi, silenzio può essere omertà o complicità”

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. Sul caso Ipab, le indagini sono in corso, coordinate dai pm della procura e condotte dai carabinieri. Il sindaco Lucio Greco, due anni fa, iniziò a chiedere che si facesse chiarezza, dopo le prime segnalazioni arrivate dai familiari degli ospiti e dalle associazioni. Aveva espresso il suo convincimento, anche dopo l’esecuzione dei provvedimenti che toccano don Giovanni Tandurella, l’ingegnere Renato Mauro e gli esponenti di FdI Salvatore Scerra e Sandra Bennici. Sulla questione ha scelto di ritornare. Bennici ha ufficializzato le dimissioni dalla carica di consigliere comunale. Il sindaco, pur mantenendo una posizione “da garantista”, ritiene comunque che quello che emerge sia grave. “Rispetto alla vicenda Ipab, terribilmente delicata, e ai provvedimenti adottati dalla magistratura anche nei confronti di persone che ricoprono ruoli istituzionali, una classe politica seria e responsabile, se non vuole immiserire la propria funzione e il proprio ruolo, ha il dovere di intervenire e di sollecitare una approfondita analisi. Si deve distinguere in maniera netta e chiara il piano giudiziario, tenendo bene a mente che esiste la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, da quello politico, con le sue ripercussioni etiche e morali. Non dobbiamo mai perdere la capacità di ragionare e di distinguere, per creare e diffondere una cultura dei diritti e della legalità. In questa fase – dice Greco – non si deve essere né colpevolisti né innocentisti ma occorre riporre la massima fiducia nella giustizia che, sono certo, saprà far luce e chiarezza e che, in ogni caso, dimostra che lo Stato è presente. La politica, però, non può rimanere estranea ad una vicenda che la coinvolge interamente e, senza entrare nel merito delle indagini, deve sapersi chiedere se dietro alcune scelte si celino valori calpestati quali la solidarietà verso le fasce più fragili della popolazione e i diritti dei lavoratori. Qui non si tratta di destra o di sinistra, non siamo di fronte ai legittimi temi della consueta lotta politica che vede affrontarsi e scontrarsi forze e opinioni diverse. Qui si tratta di una degradazione civile che sembra declassare, per interessi personali, le opportunità offerte dalla politica, e di fronte a questo modus operandi tutti gli uomini onesti di ogni parte e di qualsiasi schieramento si devono indignare e ribellare”. Greco, probabilmente, attende gesti concreti da tutti i soggetti istituzionali, anche all’interno dell’assise civica e non solo.

“Quello che sembra delinearsi non è un fatto di poco conto. Se confermato, è un terremoto che deve scuotere le coscienze e ci deve costringere a riflettere sulla nostra azione a tutela degli interessi della città. In questo senso – conclude – il silenzio di molte forze politiche, da un lato, e l’improvvida opinione di chi ha la pretesa di svolgere ruoli di primo piano in città dall’altro, rischiano di essere interpretati come omertà o, peggio ancora, complicità”. Per l’avvocato, seppur partendo da un approccio garantista, probabilmente non sono ammissibili neanche eventuali cori innocentisti o che tendano a sminuire le contestazioni mosse.

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