Inchiesta “Leonessa”, in aula sentito ancora Marchese: aveva già respinto accuse di mafia

 
0

Gela. E’ proseguito anche oggi, davanti al collegio penale del tribunale di Brescia, l’esame del consulente Rosario Marchese, imputato nel dibattimento scaturito dall’inchiesta antimafia “Leonessa”. Già durante la precedente udienza, aveva ammesso le proprie responsabilità per oltre settanta capi di imputazione, tutti legati ad operazioni tributarie illecite e compensazioni non dovute. L’attività si era man mano spostata proprio in Lombardia, anche se secondo i pm della Dda di Brescia, il sistema Marchese sarebbe servito a finanziare il gruppo stiddaro. Il consulente, però, ha fermamente respinto le contestazioni di mafia. Ha escluso di aver mai fatto parte di organizzazioni criminali o di esserne referente nel nord Italia. Anche oggi, è proseguito l’esame, con le domande delle difese.

In aula, sono stati sentiti altri imputati, Enrico Zumbo e Giuseppe Cammalleri. In questo filone processuale, sono a giudizio inoltre Salvatore Antonuccio, Giuseppe Arabia, Antonella Balocco, Gianfranco Casassa, Danilo Cassisi, Matteo Collura, Simone Di Simone, Angelo Fiorisi, Carmelo Giannone, Roberto Golda Perini, Giovanni Interlicchia, Corrado Savoia e Alessandro Scilio. Sono difesi dai legali Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Giovanna Zappulla, Angelo Cafà, Maurizio Scicolone, Sinuhe Curcuraci, Roberta Castorina, Domenico Servillo, Vito Felici, Deborah Abate Zaro, Mauro Sgotto, Gianluca Marta, Oliviero Mazza, Desolina Ferris, Stefano Bazzani, Domenico Peila e Maurizio Basile. In aula, sono già stati sentiti, come testimoni, diversi investigatori che seguirono l’inchiesta “Leonessa”, ma anche quelli che parteciparono all’indagine parallela, ribattezzata “Stella cadente”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here