Inchiesta napoletana su appalti sicurezza: gli interessi di Finmeccanica in città

 
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Gela. Un presunto giro d’appalti pilotati che ha condotto i magistrati della procura di Napoli ad accendere i riflettori sui manager di alcune multinazionali del settore della sicurezza: nell’inchiesta, così, è finita anche la società Selex Elsag, del gruppo Finmeccanica, con diversi interessi in città.

Proprio quest’azienda, per molti anni guidata dal manager Carlo Gualdaroni, a sua volta finito agli arresti domiciliari, ha realizzato il sistema di videosorveglianza, di ultima generazione, appena consegnato e installato in diverse zone della città.
Ventotto telecamere full hd che, almeno in parte, cercheranno di coprire le lacune del precedente apparato, oramai fin troppo vetusto. Un affare che, per l’intera isola, viaggia intorno ai diciassette milioni di euro.

Ma la società del gruppo Finmeccanica ha lasciato altre tracce sul territorio. Fa parte, infatti, della compagine assegnataria del finanziamento, da oltre venti milioni di euro, per l’avvio del progetto Sinergrid: relativo, questa volta, alla razionalizzazione dell’uso d’energia, anche da fonti rinnovabili.
Una coalizione capitanata dal comune di Catania che vede come partner il locale consorzio Asi. Proprio il settore della sicurezza, almeno stando ai primi risultati dell’inchiesta, sarebbe stato il teatro prediletto degli affari “irregolari”. Un patrimonio da circa cinquanta milioni di euro è finito sotto sequestro su ordine degli inquirenti: si tratta, in prevalenza, di conti corrente riconducibili proprio alla Selex Elsag.

Un’altra società finita al centro dell’indagine, la Elsag Datamat, è assegnataria, insieme alla Telecom, del lotto del sistema pubblico di connettività che interessa le procure italiane, compresa quella diretta da Lucia Lotti. Uno scenario talmente ampio da aver richiesto diversi anni prima di essere totalmente ricostruito dai magistrati.

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