Incidente in raffineria, morì Vizzini: giudice dispone un’ulteriore perizia

 
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L'operaio Antonio Vizzini

Gela. Le versioni rese da consulenti tecnici e periti, sentiti anche nel corso dell’istruttoria dibattimentale, sono state completamente differenti tra loro. Per valutare ulteriormente la dinamica che portò alla morte, otto anni fa, dell’operaio cinquantaquattrenne Antonio Vizzini, il giudice Miriam D’Amore ha disposto una nuova perizia. L’incarico è stato assegnato all’ingegnere palermitano Fernando Montano. Novanta giorni per compire approfondimenti sugli atti e valutare l’intera dinamica. Vizzini perse la vita, a causa di un incidente sul lavoro, verificatosi all’isola 4 della raffineria Eni. La manovra di una gru sarebbe stata fatale. Il lavoratore, alle dipendenze dell’azienda “Lorefice&Ponzio”, fu colpito e morì per le conseguenze riportate. Il giudice ha chiesto di accertare non solo la dinamica dell’incidente, ma anche il tipo di attività che era in corso, la posizione dei lavoratori presenti ed eventuali violazioni del testo unico, in materia di sicurezza. I legali di difesa, che rappresentano gli imputati e quelli dei familiari della vittima (costituiti parti civili), a loro volta hanno già formalizzato la nomina di consulenti, che seguiranno anche le nuove attività tecniche.

Sono a giudizio, Domenico Lorefice, Angelo Vergati, Leandro Lorefice, Giuseppe Antonuccio, Giovanni Nunnari, Antonio Bennici, Orazio Fidone e Stefano Lo Coco. Sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Katia Lo Coco e Enrico Valentini. Responsabile civile è una delle società che si occupava dei controlli sulla sicurezza. I familiari dell’operaio sono invece rappresentati dai legali Dionisio Nastasi, Riccardo Lana, Giuseppe Ferrara e Giuseppe Catanese.

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