Incidente mortale 626, abbreviato per istruttore guida: furono due le vittime

 
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Lo scontro mortale su un tratto della 626

Gela. E’ stato ammesso il giudizio abbreviato per l’istruttore di guida venticinquenne, accusato di omicidio stradale plurimo, dopo lo scontro mortale di due anni fa che lungo un tratto della 626 Gela-Caltanissetta fece due vittime, l’allora sedicenne Angelo Scalzo e l’ambulante cinquantunenne Giuseppe Danese. Morirono sul colpo. Sull’auto condotta dall’imputato, difeso dagli avvocati Flavio Sinatra e Feliciana Ponzio, oltre a Scalzo, c’erano la sorella e almeno un’altra giovane. La famiglia del giovanissimo deceduto è parte civile, con l’avvocato Rita Parla per conto della società “Giesse Risarcimento Danni”. Parti civili sono inoltre i familiari del riesino Danese, sempre con l’avvocato Parla, l’altra giovane ferita (rappresentata dall’avvocato Davide Limoncello) e un parente dell’ambulante deceduto, difeso dal legale Giuseppe D’Acquì. All’imputato, adesso, vengono contestate anche le lesioni gravissime, riportate dalla sorella di Scalzo. La richiesta del pm Luigi Lo Valvo è stata accolta dal gup Silvia Passanisi. L’impatto fu terribile. I legali di difesa hanno depositato due consulenze tecniche.

In aula, si tornerà il prossimo novembre, probabilmente per la discussione del rito abbreviato. L’istruttore e gli allievi dell’autoscuola stavano rientrando in città, dopo una sessione di esami per l’ottenimento del patentino di guida. La famiglia di Angelo Scalzo, da tempo chiede di avere giustizia per quanto accaduto al sedicenne.

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