Incidente mortale lungomare, in giudizio anche Comune: accuse ad ex sindaco e dirigente

 
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L'auto dell'operaio finì in mare

Gela. I pm della procura non escludono che l’incidente mortale, avvenuto due anni fa, costato la vita all’operatore ecologico cinquantottenne Arcangelo Messana possa essere stato favorito da mancati interventi di messa in sicurezza dell’area a ridosso del porto rifugio. L’operaio, che alle prime luci dell’alba era a bordo della sua Fiat seicento, finì in mare. Inutili furono i soccorsi e la vettura venne successivamente recuperata. Le indagini si sono sviluppate anche dopo i primi accertamenti e hanno poi portato ad ipotizzare responsabilità amministrative sulla manutenzione di quel tratto che dista solo pochi metri dal mare. Al termine degli approfondimenti, con la chiusura delle indagini, davanti al giudice dell’udienza preliminare sono chiamati a rispondere l’ex sindaco Domenico Messinese e la dirigente comunale Raffaella Galanti. La famiglia dell’operatore ecologico, che quella mattina si recava sul posto di lavoro, sta seguendo il procedimento come parte civile, assistita dall’avvocato Rocco Fasciana.

I due imputati, invece, sono difesi dai legali Venere Salafia e Rita Calò. Il gup Silvia Passanisi ha autorizzato la chiamata in giudizio, come responsabile civile, del Comune. Una richiesta avanzata dal legale della famiglia dell’operaio. In aula, si tornerà ad ottobre.

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