Incidente sul lavoro per tecnico comunale, la Uil: “Carichi di lavoro sproporzionati”

 
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Gela. Poteva avere conseguenze ancora più gravi un incidente sul lavoro che ha visto coinvolto un tecnico, dipendente del Comune di Gela. Quello che doveva essere un rilievo disposto dal settore Ambiente si è trasformato in un grave incidente. Fabrizio P. , geometra dipendente del settore Ambiente e Decoro urbano, si è procurato la frattura del malleolo destro e sinistro e probabilmente dovrà anche essere sottoposto ad intervento chirurgico.

Il tecnico si era recato insieme ad un collega presso la discarica Cipolla, per rilevamenti utili ad approntare una perizia tecnica e mettere in condizioni di sicurezza la stessa discarica. La circostanza di avere messo il piede sopra una segnaletica stradale in lamiera nascosta nell’erba ha fatto perdere l’equilibrio e stramazzare a terra, causando  fratture scomposte. Poteva andare anche peggio perché nella caduta ha sfiorato un grosso masso che ha messo a repentaglio anche la stessa vita del dipendente.

Preoccupato il sindacato Uil della Funzione pubblica, che ha emesso un duro comunicato. “Probabilmente se a fare il rilievo ci fosse stato non il dipendente di 56 anni – si scrive in una nota – bensì il personale assistente preposto a fare la suddetta attività, opportunamente equipaggiato con adeguati DPI e magari giovane, avrebbe reagito o forse evitato qual grave incidente. Il paradosso vuole che per mettere in sicurezza un sito si metta a repentaglio la sicurezza stessa del dipendente che si appresta a fare il proprio dovere. L’aspettativa per i dipendenti che hanno raggiunto una soglia di anzianità dovrebbe essere quella che veniva un tempo osservata, ovvero trasferire a dipendenti più giovani le proprie conoscenze ed esperienze per consentire quella naturale continuità nel governare le attività per cui ciascun Settore Comunale è chiamato a fare per competenza”.

La Uil sottolinea che in passato “l’attività che oggi i pochi tecnici si accingono ad espletare era delegata al supporto ad altre figure di supporto ed assistenza che oggi mancano, in mancanza di adeguato equipaggiamento e DPI, ritornare in ufficio, anche se l’esigenza imporrebbe fare una doccia, ma per ottimizzare i tempi basta solo lavarsi bene le mani per evitare possibili contagi come la procedura Covid ci ha insegnato, tradurre i dati di rilievo in elaborati di perizia, redigere tutti gli atti amministrativi consequenziali per prenotare la relativa spesa di bilancio ed avviare le relative procedure per affidare i lavori.”.

Presso il Comune di Gela non avviene un turnover da oltre un ventennio, chi va in quiescenza non viene rimpiazzato, si investe con difficoltà sulla formazione perché la stessa sottrae tempo per ai molteplici compiti d’istituto spalmati su pochi dipendenti competenti.  “Non è possibile – conclude il sindacato – riuscire ad adempiere compiutamente a tutti i compiti d’istituto, con l’insofferenza, per alcuni uffici, di sproporzionati carichi di lavoro, con la consapevolezza ed il rischio di incorrere a gravi errori con ripercussioni negative anche di carattere giudiziario”.

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