Incostituzionale la gestione idrica ai privati, si faccia valere la volontà popolare

 
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Gela. La Corte costituzionale ha ribadito con una sentenza che l’acqua è un bene primario che non può essere venduto ai privati. “Mentre in città i politici continuano a fare demagogia – dice Lucio Greco dell’associazione Cittadini per la giustizia – sulla rescissione del contratto a Caltaqua, la Corte Costituzionale ha sancito che la norma sulla privatizzazione dei servizi pubblici non è costituzionale.

Nella sintesi non può essere ripristinata una norma abrogata dalla volontà popolare attraverso un referendum. “Si tratta di una risposta forte – dice Greco – alla classe politica lontana dalla gente e alle lobby dell’acqua e ribadisce un principio democratico, quello del rispetto del volere dei cittadini. E’ una grande vittoria ed un monito ai politici parolai e inconcludenti che speculano sui beni comuni. Noi vigileremo affinchè si torni al più presto alla gestione pubblica dell’acqua”.

“E’ arrivato il tempo – scrive Lucio Catania, segretario cittadino di La Destra –  che si cominci a dar seguito alla volontà della gente, che si è pronunciata per il ritorno al servizio idrico pubblico. Chiedo, nei limiti della legge vigente, un atto di coraggio da notificare al presidente della Regione Lombardo, che avvii gradualmente al ritorno all’acqua dei cittadini. Anzi ritengo che la Provincia, che sicuramente non sarà cancellata, potrà avere un ruolo tecnico-amministrativo per meglio gestire e coordinare il servizio pubblico dell’acqua. Purché ciò comporti un migliore utilizzo del personale , e non una “opportunità” di clientele ed incarichi nuovi e/o aggiuntivi”.

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