Indagine e revoca atti “La Fenice”, ora futuro incerto per lavoratori Ipab “Aldisio”

 
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Gela. Dietro alla vicenda Ipab ci sono anche le storie degli oltre venti operatori e degli ospiti della struttura. Stamattina i lavoratori si sono riuniti di fronte la Casa di riposo per lanciare un appello alle Istituzioni. “Avevamo avviato un percorso di eccellenza – ci raccontano – adesso è triste non vedere più un futuro”. Oltre venti tra soci lavoratori e dipendenti con varie mansioni che da mesi ormai si occupano dei trentatré ospiti della struttura, che da oltre 60 giorni tra l’altro è blindata per l’emergenza Covid. Oggi la notizia che arriva dalla Regione li coglie alla sprovvista, e per questo hanno deciso di radunarsi in quella che per sei mesi è stata la loro casa per lanciare un grido di allarme. In ballo ci sono oltre venti posti di lavoro, venti famiglie che al momento potrebbero rimanere in mezzo alla strada. Ognuno di loro è una storia diversa, come quella di Loredana, unica infermiera della struttura che si è caricata sulle spalle tutta l’emergenza Covid e che stava lavorando al miglioramento sanitario della casa di riposo. Una struttura che dalle condizioni di fatiscenza in cui versava negli anni passati aveva avviato diverse operazioni di ristrutturazione.

In giro per la struttura tanti dei trenta ospiti della Casa di riposo, volti sereni e sorridenti, sintomo evidente di una atmosfera serena. Eppure molti di questi adesso hanno già scelto di lasciare la struttura. Sul posto in mattinata è arrivato anche il Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Sammito che si è fatto garante dell’organizzazione di un incontro con l’amministrazione. Nessun altro rappresentante politico si è fatto vedere nella struttura di via Palazzi.

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