Indotto Eni, sindacati: “C’è lavoro ma aziende non assumono operai bacino”

 
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Gela. “Ci sono aziende dell’indotto con una notevole mole di lavoro, ma continuano a non assumere gli operai del bacino rimasti fuori dal ciclo produttivo”. Il sindacato si rivolge agli imprenditori delle società che in questa fase stanno operando nell’indotto di raffineria, in vista dell’avvio della nuova green refinery. “Lavoratori ex Elettroclima, Smim o Comeco attendono ancora una chiamata – spiega il segretario provinciale della Fiom Cgil Orazio Gauci – non capiamo le ragioni delle mancate assunzioni”. Una linea che i sindacati dei metalmeccanici stanno tenendo compatti, comprese le segreterie di Fim Cisl (con Angelo Sardella) e Uilm (con Nicola Calabrese). Le commesse non mancano, consentendo occupazione nell’indotto della fabbrica di contrada Piana del Signore, ma non tutti i lavoratori verrebbero coinvolti.

Intanto, proprio i sindacati dei metalmeccanici chiedono chiarezza nella vicenda dell’appalto per le bonifiche ambientali che dalla ragusana Ekso è passato alla pugliese Secom. “E’ trascorso un mese e ci sono due ex dipendenti Ekso che non riescono a trovare collocazione con la nuova azienda, la Secom – conclude Gauci – abbiamo chiesto un incontro, ma l’azienda ci ha dato disponibilità solo dopo il 20 maggio. I lavoratori vanno tutelati”. In totale, sono undici i dipendenti di Ekso che dovrebbero transitare tra le fila della Secom.

6 Commenti

  1. Ovviamente si parla solo di metalmeccanici ,
    Mentre il bacino degli edili è tutto ricollocato..
    W il sindacato, w cgil , cisl e uil

  2. I lavoratori hanno tutti diritto di lavorare a casa propria e non solo quelli dell indotto,il sindacato non dovrebbe fare distinzione tra operai ma bensì tutelare tutti e non privilegiare quelli dell indotto a discapito di chi è costretto a lavorare da una vita fuori e lontano dagli affetti……………… Le aziende devono essere libere di assumere chi vogliono,l unica condizione da porre è quella di assumere maestranze Locali, che siano dell indotto o meno conta poco.

  3. Premesso che tutti i lavoratori diretto e indotto dovrebbero avere gli stessi diritti a rimanere a lavorare vicino la famiglia. Oggi non è più così. Chi sbatte fuori come un cane e vede la famiglia ogni 30 gg chi ci sta pure 60 e chi se ne sta a fare un c…. E chi pur essendo a gela si fa il culo e muore di fame. P. S. Le ditte sono cmq costrette ad assumere gente facente parte del bacino di Gela dal famoso accordo splendido ottenuto dai 3 nullafacenti sindacalisti. E le ditte assumono dal bacino gela ma se ormai il lavoro non c’è che assumono a fare che stanno chiudendo pure i benzinai eni tra un po’? Auguri al nuovo sindaco. Nei suoi panni avrei già paura a gestire una città così.

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